L’eredità invisibile dei pesticidi: il Tfa è presente nell’acqua in bottiglia e anche nel vino

Agosto 28, 2025 - 07:00
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L’eredità invisibile dei pesticidi: il Tfa è presente nell’acqua in bottiglia e anche nel vino
pesticidi

Un nuovo position paper di Pan Europe denuncia la diffusione capillare dell’acido trifluoroacetico (Tfa), un prodotto di degradazione dei pesticidi Pfas che contamina in modo persistente acque e cibi, difficile da rimuovere e dai costi sociali enormi

Pan Europe, a cui aderisce l’Associazione Medici per l’Ambiente – Isde Italia, ha pubblicato il proprio position paper sul Tfa – acido trifluoroacetico – un inquinante onnipresente nelle acque.

Si tratta di una piccola molecola appartenente alla famiglia dei Pfas, che non si degrada nell’ambiente e le sue concentrazioni stanno aumentando in modo irreversibile, creando evidenti problemi ambientali e di salute pubblica.

L’acido trifluoroacetico emerge dal panorama delle forever chemicals come erede inevitabile dei Pfas, quei composti noti per la loro molteplice e perfida longevità. Nella degradazione dei pesticidi Pfas, il Tfa è spesso il punto d’arrivo: stabile, persistente, inattaccabile e, purtroppo, onnipresente.

Tfa: diffusione capillare, implicazioni reali

L’analisi condotta da Pan Europe (qui trovate il position paper) e dai suoi membri mette in evidenza un dato inequivocabile: l’odore invisibile del Tfa si sente nell’acqua, nei vigneti, nei piatti, nei bambini.

In campioni di acqua superficiale e sotterranea, il Tfa ha rappresentato oltre il 98% del totale dei Pfas rilevati; in quasi l’80% dei casi, i livelli superavano lo 0,5 µg/L, valore proposto per i Pfas totali nelle acque potabili secondo la revisione della Drinking Water Directive.

Nei campioni di acqua del rubinetto analizzati, il Tfa è risultato presente nel 94% delle fonti e nel 63% delle acque minerali e di sorgente imbottigliate. Se l’acqua in bottiglia può essere contaminata, l’allarme diventa silenzioso ma inesorabile.

A conferma della sua mobilità, il Tfa è stato rilevato anche nel vino europeo: assente prima del 1988, ma presente in tutti i campioni dal 2021 al 2024, con una concentrazione media di 122 µg/L e picchi superiori ai 300 µg/L; ciò avviene in parallelo con alte concentrazioni di pesticidi sintetici, confermando il legame tra uso agricolo di Pfas e accumulo di Tfa nelle colture.

Il Tfa è definito con termine sobrio e per nulla consolatorio altamente persistente, idrofilo, altamente mobile. Ciò gli consente di raggiungere falde profonde, essere assorbito da piante e accumularsi nella catena alimentare.

Il trattamento dell’acqua potabile per rimuovere Tfa richiede l’osmosi inversa, un processo costoso, energivoro e con elevato impatto di scarto. Il solo costo di bonifica di Pfas ultracorti come il Tfa, in Europa supererebbe i 100 miliardi di euro all’anno.

In aggiunta, le conoscenze sui possibili effetti tossici del Tfa sono ancora frammentarie ma inquietanti:

  • tossicità epatica nei ratti, effetti riproduttivi negativi tra la prole
  • esposizione pre-natale nei conigli ha portato a gravi anomalie oculari e scheletriche
  • rimangono aperti i dubbi sulle effetti combinati con altre sostanze chimiche

L’appello di Pan Europe ai politici

Per interrompere questa catena invisibile di contaminazione, Pan Europe chiede:

  1. il divieto immediato di tutte le sostanze attive Pfas nei pesticidi, con procedure di ritiro accelerate sia a livello europeo sia nazionale
  2. la definizione di valori guida precauzionali per il Tfa nell’acqua potabile, con revisione della Drinking Water Directive alla luce della sua ubiquità
  3. il monitoraggio sistematico e regolare dei livelli di Tfa nelle acque potabili, nelle acque minerali, e nei prodotti di origine vegetale

Il Tfa in sintesi

Che cos’è?

L’acido trifluoroacetico è un prodotto di degradazione di pesticidi e sostanze Pfas, classificato come composto ultra-persistente per la sua resistenza a processi naturali e tecnologie di depurazione

Proprietà principali

  • persistente: non subisce degradazione naturale significativa
  • idrofilo e mobile: facilmente solubile, raggiunge falde profonde e acque potabili
  • bioaccumulabile nelle colture: riscontrato in vigneti e in prodotti alimentari

Dati chiave

  • 98% dei Pfas rilevati nelle acque europee è rappresentato da Tfa
  • presente nel 94% delle acque di rubinetto analizzate e nel 63% delle acque minerali
  • vino europeo: concentrazione media di 122 µg/L dal 2021 al 2024 (assenza prima del 1988)
  • costi di rimozione stimati oltre 100 miliardi €/anno in Europa (osmosi inversa)

Effetti tossici (da studi sperimentali)

  • danni epatici e riproduttivi in modelli animali
  • malformazioni prenatali in conigli esposti
  • potenziale rischio da effetti combinati con altre sostanze chimiche (cocktail effect)

Crediti immagine: Depositphotos

L'articolo L’eredità invisibile dei pesticidi: il Tfa è presente nell’acqua in bottiglia e anche nel vino è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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