Limite uso contanti nella Manovra 2026: come cambiano regole sui pagamenti cash

Dicembre 10, 2025 - 19:00
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Limite uso contanti nella Manovra 2026: come cambiano regole sui pagamenti cash

lentepubblica.it

Il dibattito sul contante torna al centro della scena politica ed economica italiana, mentre procede l’iter della Manovra 2026. Una nuova proposta sta riaccendendo lo scontro tra chi vuole più libertà nei pagamenti cash e chi punta sulla tracciabilità per combattere evasione e riciclaggio.


Il Governo e l’Unione europea sembrano muoversi verso una soglia più alta, ma non senza condizioni e dubbi. Cosa potrebbe cambiare davvero per cittadini e imprese?

La proposta sul limite al’uso dei contanti all’interno della Manovra 2026

Negli ultimi giorni, il dibattito sulla manovra economica si è acceso con un emendamento che ripropone un tema costante nel nostro Paese, ossia il limite ai pagamenti in contanti e il rapporto, sempre complesso, tra libertà d’uso del denaro contante ed esigenze di controllo fiscale. Diciamo subito che la proposta non modifica direttamente l’attuale tetto dei 5.000 euro, ma introduce un elemento nuovo, per cui, per effettuare pagamenti in cash fino a 10.000 euro, sarebbe necessario versare un’imposta fissa di 500 euro. L’effetto pratico sarebbe quello di ampliare le possibilità di utilizzo del contante, senza dichiararlo apertamente e senza intervenire in modo lineare sul limite, come invece accadeva in passato con vere e proprie modifiche legislative alle soglie.

Alla ricerca dell’equilibrio tra tracciabilità e libertà individuale

Il ritorno sul tavolo di una misura di questo tipo alimenta un dibattito che accompagna il nostro Paese ormai da oltre vent’anni. Le regole sono cambiate più volte, oscillando tra chi ritiene indispensabile incentivare i pagamenti elettronici per aumentare la tracciabilità e contrastare fenomeni di evasione fiscale e chi, invece, considera il contante come uno strumento che garantisce libertà individuale, semplicità di utilizzo e pieno controllo del proprio denaro. L’esecutivo targato Giorgia Meloni è chiaramente nella direzione dell’ampliamento, come dimostra l’innalzamento a 5.000 euro già entrato in vigore nel 2023.

La nuova nomativa antiriciclaggio UE in cantiere

Intanto, a Bruxelles si discute sulla normativa antiriciclaggio che punta a introdurre un tetto uniforme, per tutti gli Stati membri, ai pagamenti in contanti pari a 10.000 euro. L’obiettivo dell’Unione europea è creare un quadro omogeneo per evitare differenze normative troppo ampie tra Paesi confinanti. In questo senso, la proposta italiana si inserisce nel solco della normativa europea, volta a stabilire regole più chiare e simili per tutti, mantenendo comunque una forma di controllo sulla circolazione del denaro fisico e tutelando gli obiettivi di contrasto al riciclaggio e alla criminalità economica.

La natura dell’imposta sul contante

La parte più controversa della misura resta però la natura “piatta” dell’imposta. Infatti, se consideriamo una transazione di 5.500 o 6.000 euro l’imposta di 500 euro pesa moltissimo, mentre la stessa cifra diventa meno rilevante se l’operazione si avvicina ai 10.000.

È evidente che si tratti di un meccanismo non proporzionale e potenzialmente idoneo a creare un effetto distorsivo proprio nella fascia in cui si concentrano acquisti di beni e servizi.

Secondo alcuni economisti, una tassa strutturata in questo modo avrebbe una funzione più simbolica che operativa, a meno che non sia accompagnata da un sistema efficace di monitoraggio da parte dell’Agenzia delle Entrate, capace di tracciare realmente le operazioni e trasformarle in informazioni utili per contrastare l’evasione fiscale.

Quale impatto potrebbe avere su cittadini e imprese?

Dal punto di vista di cittadini e imprese, la conseguenza pratica consisterebbe nell’ampliamento delle opzioni di pagamento, ma renderebbe necessaria un’attenta valutazione economica. Infatti, se da un lato aumenta la libertà di usare contanti anche per importi più elevati, dall’altro il costo della nuova imposta potrebbe rappresentare un disincentivo per molti contribuenti.

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Redazione Redazione Eventi e News