Porto di Genova, Paroli: “Proroga tecnica a Spinelli, board entro la settimana. La nuova diga si farà”

Giugno 17, 2025 - 01:30
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Porto di Genova, Paroli: “Proroga tecnica a Spinelli, board entro la settimana. La nuova diga si farà”
matteo paroli

Genova. Sì alla “proroga tecnica” al Genoa Port Terminal di Spinelli per garantire i dipendenti in attesa di trovare una soluzione, “massima fiducia” nei costruttori della nuova diga, “massimo impegno” per il piano regolatore portuale ma senza fornire una scadenza, perché gli approfondimenti necessari “non sono banali”. Il commissario straordinario dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Matteo Paroli, in attesa di essere nominato presidente, ha tenuto oggi la sua prima conferenza stampa a Palazzo San Giorgio. “Ho grande entusiasmo, è un incarico che non sottovaluto – assicura -. Mi sono noti difficoltà e rischi. Spero di stare qui per quattro anni“. E delinea già un programma di massima: “Vorremmo avere un’Autorità portuale che interferisce il meno possibile con la libera impresa, al contempo non ci sottrarremo mai al nostro ruolo di regolazione“.

Spinelli, in arrivo la proroga ma servirà il board

L’emergenza numero uno è la concessione a Spinelli, in scadenza il 30 giugno, che lascia appesi a un filo almeno 600 lavoratori, in attesa dell’esito dei ricorsi. “Non credo che vi siano alternative per andare a valutare nel dettaglio ponderatamente e con massimo scrupolo la situazione complessa. Non credo di riuscire a svolgere un’analisi compiuta e soprattutto a trovare una soluzione definitiva da qui al 30 giugno, quindi mi consulterò col segretario generale, con i dirigenti e i direttori, ma immagino che serva una proroga tecnica che mi consenta di trovare una soluzione quanto più corretta e funzionale alle esigenze non del terminal, ma del porto”, spiega Paroli.

A breve il comitato di gestione

Per farlo servirà tuttavia il board al completo. “Io sono organo sostitutivo dell’organo presidenziale, il decreto di nomina mi ascrive i poteri dell’articolo 8 della legge 84/94 e quindi mi è indispensabile al momento un comitato di gestione. Conto di poter avere il comitato insediato spero per la fine di questa settimana o i primi giorni della settimana prossima”.

Nel primo pomeriggio Paroli ha incontrato la sindaca Silvia Salis che ha indicato il rappresentante della Città metropolitana di Genova. Il nome (che non sarà Davide Maresca, designato da Piciocchi) per ora non trapela: “È un nome di profilo, assolutamente coerente con le prescrizioni che la legge pone per quel ruolo: aspetto che sia formalizzato”, spiega il commissario. Domani mattina seguirà un incontro a Savona coi sindaci del capoluogo e del comprensorio.

Il comitato di gestione, poi, rimarrà probabilmente lo stesso quando il ministero darà il via libera alla nomina definitiva: “Questo è un problema squisitamente tecnico. Se io devo analizzare la norma dico che il comitato che verrà costituito nei prossimi giorni decadrà con la nomina del presidente. È anche vero che sussiste un principio di economicità dell’ente amministrativo che tende alla conservazione degli atti. Quindi andare a nominare un comitato per farlo rimanere in carica qualche ora, qualche giorno, è un controsenso. Su questo dovrò necessariamente confrontarmi con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che dovrà confortarci al riguardo”.

La guerra sulle banchine

L’auspicio – sottolineato stamattina anche dal ministro Edoardo Rixi con parole piuttosto decise – è che finisca la stagione della guerra tra terminalisti combattuta al Tar. “I ricorsi servono molto spesso perché l’amministrazione non è infallibile – riflette Paroli -. Anche la più integerrima delle Autorità portuali può compiere in buona fede errori e gli strumenti a tutela del cittadino e dell’impresa sono strumenti sacrosanti. È patologico quando il ricorso assume una veste funzionale a fare pressione all’amministrazione o alterare i sistemi concorrenziali. In quel caso sarà l’Autorità portuale il primo degli organismi a rilevare l’anomalia e ad attivarsi perché tutto rientri in un rapporto di corretta dialettica fra imprese che certamente sono in regime di concorrenza, ma devono rendersi conto che poi c’è un interesse superiore, che è quello pubblico, che impone che i porti funzionino in maniera ordinata ed efficiente“.

La relazione degli ispettori del Mit? “Non l’ho vista”

Una nomina provvisoria, quella di Paroli, che arriva a valle di una stagione critica per il porto, rimasto impantanato anche nelle vicende giudiziarie. La relazione degli ispettori del ministero dei Trasporti sulla legittimità degli atti dell’Autorità portuale, avviata dal Mit dopo la maxi inchiesta per corruzione, non è ancora nelle mani del commissario: “Sono sincero, l’ho chiesta per averla oggi, ma non ce l’ho. È un atto del ministero, non sono in grado di dire se la avrò. È un atto ispettivo, interno, funzionale alle esigenze del Mit”.

Piano regolatore e depositi chimici

Tra le grandi questioni sul tavolo, di fatto congelate da mesi, c’è il piano regolatore. E qui il commissario avverte: “Ci sono porti che hanno dovuto attendere 60 anni per avere un nuovo piano regolatore portuale. Questo ovviamente non accadrà a Genova, non vi è dubbio, perché vorremmo essere protagonisti di un processo amministrativo efficiente, oltre che rapido. Serviranno però tutta una serie di approfondimenti che non voglio assolutamente banalizzare, quindi se mi chiedete una data non ve la do, anche perché io sono arrivato da circa quattro ore e non mi sembrerebbe serio. Quello che vi posso assicurare è che lavoreremo con grande impegno insieme a tutti i direttori, a tutti i dirigenti, a tutti i nostri quadri e impiegati, perché tutti gli impegni siano affrontati con la massima tempestività ed efficienza”.

L’intenzione, comunque, è superare le rigidità del passato: “Rimanere ancorati ad uno strumento che richiede decine di anni per essere mutato non è assolutamente virtuoso, quindi lavoreremo rapidamente per dare a Genova e Savona dei piani regolatori che siano figli del tempo moderno, quindi fluidi, elastici, che consentano di fare quasi tutto, ovviamente in compatibilità con il settore urbano, infrastrutturale e ambientale di riferimento. Non ci sogneremo mai di mettere attività incompatibili con il settore periferico al porto stesso“.

Sul dossier forse più scottante, quello dei depositi chimici che la nuova amministrazione genovese non vuole trasferire a Ponte Somalia, non arriva per ora alcuna presa di posizione: “Al momento non l’ho approfondito. Sarebbe stato grave se il segretario generale mi avesse trasmesso dei fascicoli. Nei prossimi giorni questo sarà uno dei temi che affronteremo con la necessaria attenzione, al momento non posso esprimermi”.

Nuova diga, le rassicurazioni di Paroli

E poi la nuova diga foranea, che secondo il commissario Marco Bucci intervenuto oggi a margine dell’assemblea di Assagenti “va avanti bene” grazie all’aumento di produzione di calcestruzzo a Vado Ligure. Per ora i cassoni posati davanti a Genova sono 9 su 93, circa il 10%, in attesa della gara per la fase B.

Vi sfido a trovarmi un’opera pubblica di rilevanza economica e impatto amministrativo in termini di complicazioni pari alla diga di Genova – premette Paroli -. Costruire un’opera così importante su un fondale marino così instabile e profondo è un unicum. Trovare difficoltà nella fase realizzativa era assolutamente messo in conto. Do per scontato che ci saranno tutti gli approfondimenti del caso sulla fattibilità dell’opera. Ho massima fiducia nelle imprese incaricate della costruzione. Non conoscevo il presidente Bucci, ne sono rimasto profondamente colpito per la determinazione e il dinamismo, sono cosciente del fatto che lui stesso non si risparmierà per la realizzazione di quell’opera. Sulla possibilità che l’opera sia non fattibile per criticità tecniche, ho ricevuto informazioni estremamente rassicuranti e convincenti. L’opera sarà fatta, avrà modifiche strutturali, ma non ci sono realizzazioni di questa portata che non vadano a incontrare difficoltà e imprevisti”.

Il futuro dell’Aeroporto

L’Autorità portuale è anche socio di maggioranza dell’Aeroporto di Genova: “Un asset importantissimo del territorio, se unito a un settore virtuoso come il trasporto persone può essere un valore incredibile – spiega Paroli -. Ci sono altre amministrazioni coinvolte con cui ragioneremo in maniera dettagliata per capire le volontà della proprietà. Una società in perdita è poco appetibile, una società sana è un asset importante. La vendita delle quote? Ci sono procedure imposte a un ente pubblico, noi ci atterremo a quella procedura, se decideremo di venderle“.

Piacenza resta in carica

Per ora rimane al suo posto il segretario generale Paolo Piacenza (era stato nominato commissario dopo l’arresto di Paolo Emilio Signorini, poi si era dimesso in seguito all’indagine per abuso d’ufficio): “Una persona che stimo, non si è mai tirata indietro, è la figura che voglio al mio fianco in questo periodo di passaggio”. Per la nomina di quello nuovo bisognerà attendere: “Il commissario ha i poteri del presidente, potrebbe proporre al comitato la nomina del segretario generale, credo però sia un gesto di grande scortesia. Il commissario è per sua natura un organo tecnico provvisorio, quindi in senso ontologico gli sono precluse scelte che possano impattare sul lungo periodo”.

La riforma dei porti

Un passaggio finale Paroli lo riserva alla riforma dei porti ancora in cantiere, riconoscendo che a Genova sono nate “idee funzionali” per dare “razionalità agli investimenti” ed evitare che gli scali italiani si facciano concorrenza tra loro. “Una Spa che vada a gestire la portualità? Può darsi sia giusto, può darsi non lo sia, non spetta a me dirlo. Una cabina di regia forte serve, è fondamentale, è indispensabile. I porti sono articolazioni periferiche dello Stato”.

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Redazione Redazione Eventi e News