Primo trimestre 2025 in chiaroscuro per il tessile italiano. L’export resta in calo (-2,3%)
Al via oggi, nel pieno di una congiuntura economica ancora complessa, l’edizione numero 41 di Milano Unica. La kermesse dedicata al tessile e accessori alto di gamma occuperà fino a giovedì 10 luglio i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho, puntando i riflettori sulle proposte autunno/inverno 2026-27 di 735 espositori italiani e internazionali. Un numero che si pone al di sopra anche del precedente appuntamento di febbraio e che aveva segnato un “record assoluto di adesioni”.
In particolare, a fronte di un aumento del 3,3% della superficie espositiva, sono 584 (+2,6%) gli espositori presenti nei Saloni di Ideabiella, Moda In e Shirt Avenue, tra cui, a fianco della conferma delle 459 presenze italiane, spicca la “significativa crescita del +8,7%” di espositori europei. A queste adesioni, se ne aggiungono 134 delle aree speciali e degli Osservatori Korea e Japan e 17 delle case editrici.
Sullo sfondo ci sono, come di consueto, i dati elaborati dall’ufficio studi economici e statistici di Confindustria Moda, che tratteggiano un primo trimestre in chiaroscuro per il tessile tricolore. Il comparto era lasciato alle spalle un 2024 inequivocabilmente in territorio negativo, con un fatturato complessivo pari a 7 miliardi di euro, in calo dell’8,8%, ed esportazioni diminuite del 10,7% a 3,8 miliardi. Il trend negativo aveva caratterizzato tutte le categorie merceologiche del comparto, ripercuotendosi sia sul numero delle aziende (-5,2%), sia sul numero degli addetti (-3,4 per cento).
Più ambivalente e complesso da interpretare, invece, l’avvio del 2025 che – sebbene si mantenga nel complesso ancora in territorio negativo – lascia emergere una dinamica più disomogenea. Se si considera, spiega la nota, l’andamento dell’indice Istat della produzione industriale, la tessitura ortogonale, tra gennaio e marzo del 2025, rileva una contrazione del 6,9%, confermando così l’andamento con cui si era chiuso il primo trimestre 2024 (-7 per cento). Al contrario, si registra un’inversione di tendenza della produzione di tessuto a maglia: nei primi tre mesi del 2024, il segmento aveva infatti evidenziato un arretramento del -20,7% mentre quest’anno, nell’analogo periodo, cresce dell’11 per cento.
In chiaroscuro anche il fronte delle esportazioni, che segnano un calo complessivo del 2,3 per cento. Un risultato che, però, è perlopiù imputabile ai tessuti di lana e a quelli a maglia, che perdono rispettivamente il 5,3% e il 4,1%, mentre le esportazioni delle altre tipologie merceologiche registrano degli aumenti, insufficienti ad ogni modo a riportare l’intero comparto in area positiva. I tessuti di cotone, nello specifico, segnano un aumento dell’1,1%, i tessuti di lino crescono del 1,2% mentre l’export dei tessuti in seta mostra un +1,6 per cento.
Un andamento altrettanto disomogeneo emerge dalle performance delle aree di destinazione. Le vendite verso l’Unione europea (pari al 45,8% del totale esportato) segnano un calo del 5%, mentre quelle extra-Ue (con un’incidenza del 54,2%) registrano una lieve crescita (+0,1%), nonostante il dato negativo della Cina (-16,5 per cento).
Considerando i singoli mercati di sbocco, Francia e Germania si confermano al primo e al secondo posto, registrando contrazioni rispettivamente dello 0,2% e del 2,5%; in terza posizione si piazza la Tunisia (+4,5%), seguita dalla Romania che accusa, invece, una flessione del 14,4 per cento. Da segnalare il dinamismo degli Stati Uniti (+18,4%), nonostante l’incertezza determinata dalle politiche tariffarie dell’amministrazione Trump. Infine, Cina e Hong Kong, entrambe “in forte calo”, se sommate, si collocherebbero al secondo posto.
In crescita a doppia cifra le importazioni di tessuti nei primi tre mesi del 2025, provenienti per oltre il 68,6% del valore totale dai Paesi extra-Ue, guidati dalla Cina che cresce del 40 per cento. Un risultato che concorre a ridurre l’attivo della bilancia commerciale della tessitura nel confronto con i primi tre mesi del 2024, ma che auspicabilmente può essere positivamente corretto nella parte restante del 2025.
“I dati elaborati da Confindustria Moda – ha commentato Simone Canclini, presidente della manifestazione, in occasione della cerimonia d’apertura – ci dicono che non siamo ancora fuori dal tunnel, ma possiamo intravedere sullo sfondo anche della luce. Si evidenzia, infatti, un complessivo calo delle esportazioni nel primo trimestre 2025, ma con andamenti di segno opposto a seconda della tipologia di tessuti o per aree e mercati strategicamente importanti, come quelli di Usa e Cina. Così come nella produzione di tessuti a maglia rispetto a quella di tessuti ortogonali”.
Un trend che, in una chiave di lettura ottimistica, potrebbe essere l’anticamera dell’ormai attesissimo, e da tempo rimandato, rilancio del comparto, secondo le ultime previsioni in arrivo nella seconda metà del 2025.
Intanto Milano Unica 41, supportata come di consueto dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) e da Agenzia Ice, ospiterà anche questa volta un percorso tematico e progettuale volto a valorizzare a l’innovazione, la ricerca e la cultura del settore. Oltre a Japan Observatory e Korea Observatory, da dieci anni presenze fedeli della manifestazione e alle consolidate aree speciali e istituzionali, Milano Unica si arricchisce anche l’area MU Tendenze Sostenibilità, quest’anno affiancata da una sezione vintage, che interpreta il valore estetico e circolare del riuso, attraverso una selezione di capi e materiali d’epoca.
Numerose ancora una volta le aree speciali: l’Innovation Area, a cura di TexClubTec, innanzitutto, “esplora le frontiere dell’innovazione per l’abbigliamento tecnico e sportivo”, con uno speciale focus sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, la Startup Textile Connection presenta sette giovani realtà italiane con soluzioni orientate a sostenibilità e tecnologia, mentre l’area dei Design Studios accende i riflettori sulla creatività artistica che alimenta il processo produttivo.
Confermata anche, “nell’ottica di fare sistema”, la partnership tra Milano Unica e Maredimoda, che darà spazio alle collezioni primavera/estate 2027 di tessuti e accessori europei per beachwear, intimo e athleisure.
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