Samsung, indizi sulla futura adozione della ricarica wireless Qi2 "completa"
Recentemente Samsung ha pubblicato un sondaggio sulla sua app Samsung Members, dedicata evidentemente ai possessori dei dispositivi del colosso sudcoreano, che tra le varie cose chiedeva ai partecipanti informazioni e delucidazioni sulla ricarica wireless, nello specifico sulla tecnologia Qi2 che prevede l’integrazione di magneti nel dispositivo per un allineamento facilitato e immediato con il caricatore. Il sondaggio ci dice due cose: primo, che la società potrebbe considerarla per i suoi prossimi smartphone (confermando una primissima indiscrezione relativa ai Galaxy S26); secondo, che potremmo avere una ragione per cui finora questa soluzione si è vista poco, quantomeno nel mondo Android.
Intanto, un po’ di background è fondamentale. Qi2 nasce in realtà in casa Apple con il nome di MagSafe. La società di Cupertino fa parte del consorzio che porta avanti lo standard di ricarica wireless e ha deciso di renderlo uno standard aperto. Sulla carta è ottimo: rende più facile ed efficiente la ricarica wireless, e non richiede il versamento di royalty come farebbe uno standard proprietario. Eppure finora i produttori di smartphone Android che l’hanno adottato sono praticamente zero - tanto che il consorzio ha introdotto un altro standard, chiamato Qi2 Ready, che supporta tutte le altre specifiche di Qi2, tranne appunto i magneti.
Questo permette ai produttori di “spostare all’esterno” i magneti. Come? Semplice: includendoli nelle custodie. Non male come compromesso, però costringe l’utente a fare un po’ più attenzione in fase di acquisto della cover per il proprio dispositivo, limitandone in ultimo la scelta. E quindi la domanda fondamentale rimane: se lo standard Qi2 è così comodo, perché quasi nessuno l’ha adottato? E forse Samsung ha indicato una risposta plausibile, per chi sa leggere tra le righe. La domanda posta agli utenti nel sondaggio infatti chiede se gli utenti apprezzerebbero la ricarica Qi2 magnetica “anche se lo smartphone diventa più spesso”.
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