Sanità colabrodo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: è emergenza umanitaria

Maggio 30, 2025 - 10:00
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Sanità colabrodo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: è emergenza umanitaria

Hanno chiesto aiuto i detenuti della casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere per quanto riguarda l’area sanitaria. I detenuti lamentano che da quasi due anni non hanno cure mediche adeguate alle problematiche di salute da cui sono attanagliati. Pazienti oncologici che non vengono assistiti adeguatamente e pazienti diabetici a cui non viene somministrata cura da oltre un mese. Non si può morire di carcere ed in carcere. I detenuti hanno scritto, e ci hanno affidato, una lettera firmata da tanti di loro dove lamentano la completa assenza del dott. Pasquale Iannota, dirigente sanitario, che non ha voluto incontrare nemmeno una delegazione di ristretti per un confronto costruttivo e sereno.

Chiedono una maggiore presenza delle figure sanitarie in reparto e cure adeguate affinché paghino la propria pena con la giusta dignità. Non ci sono reparti detentivi ospedalieri nonostante dal 2000 erano previsti. La sicurezza è ai minimi poiché tutti i piantonamenti vengono fatti in luoghi di fortuna, così come le visite esterne, praticamente prassi ordinaria rispetto a quanto previsto per assicurare visite intramoenia. I soggetti psichici gestiti come ordinari per assenza di posti nelle Rems. Il repartino di Santa Maria Capua Vetere è stato istituito presso un ospedale che non ha pronto soccorso e poche specialistiche con il risultato che si va in altri ospedali da ricoverati per fare anche le radiografie.

Dopo aver ricevuto una lettera firmata da circa 70 detenuti, l’associazione Sbarre di Zucchero APS ha rivolto alla Senatrice Ilaria Cucchi, all’Onorevole Debora Serracchiani ed all’Onorevole Roberto Giachetti richiesta di presa in carico della situazione sanitaria del penitenziario casertano, anche nella forma dell’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ed al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Nella lettera, indirizzata al dott. Giuseppe Nese, dirigente responsabile UOC Coordinamento Sanità Penitenziaria della ASL di Caserta, gli scriventi denunciano una situazione di malasanità diffusa, grave carenza di farmaci salvavita e mancanza totale di comunicazione da parte del dirigente dell’area sanitaria, dott. Iannotta, che rifiuta ogni confronto, nonostante svariati tentativi fatti da una delegazione di ristretti, e ne chiedono, quindi, le dimissioni.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia