Timori per le batterie? Molte auto elettriche mantengono oltre l’80% della loro capacità iniziale dopo 300 mila km

Agosto 29, 2025 - 01:00
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Timori per le batterie? Molte auto elettriche mantengono oltre l’80% della loro capacità iniziale dopo 300 mila km

Alzi la mano chi è stato costretto a cambiare telefono cellulare solo perché la batteria ha iniziato a perdere inesorabilmente colpi dopo una manciata di anni di ricariche. E alzi la mano chi pensa che lo stesso problema riguarderebbe la durata delle batterie delle auto elettriche, e dunque continua a orientarsi verso i modelli a benzina o diesel in caso di un nuovo acquisto, che ci si indirizzi verso il mercato del nuovo o, a maggior ragione, verso quello dell’usato. Ebbene, la realtà dice altro, e cioè che ancora dopo aver percorso oltre 300 mila kilometri, molte auto elettriche avranno ancora l’80% della capacità iniziale delle loro batterie. A dedicare alla questione una dettagliata analisi è Hannah Ritchie, la cui autorevolezza in fatto di studi sui problemi ambientali è riconosciuta su larga scala.

In tre distinti articoli dedicati al tema della convenienza dell’elettrico rispetto all’endotermico, del degrado e del riciclo delle batterie dei veicoli elettrici, l’autrice di “Not the end of the world” parte appunto dalla paura piuttosto diffusa che le batterie al litio montate tanto sui cellulari quanto sui mezzi di locomozione hanno vita breve. La prima precisazione è che si tratta di strumentazioni che al di là della materia di base sono molto diverse, con quelle per le quattroruote progettate per durare molto più a lungo. Spiega l’autrice, fornendo un quadro del perché le batterie si degradano, che un primo responsabile l’invecchiamento, al di là di quanto si utilizzi l’auto, e un secondo motivo è l’alternarsi di cariche e periodi di scaricamento. Dopo un calo iniziale (tra il 3% e il 5% nei primi 30 mila km circa), questo degrado però rallenta molto non superando il 20% attorno ai 300 mila km. L’autrice cita dati Tesla, che parlano di una riduzione tra il 12% e il 15% su tale kilometraggio, ma fa riferimento anche a un ampio studio su 7.000 auto di AVILOO, alcune delle quali avevano fatto appunto fino a 300 mila chilometri, da cui emerge che la maggior parte aveva ancora più dell'80% della capacità della batteria.

Tra l’altro, aggiunge l’autrice a sostegno della tesi che acquistare auto elettriche anche usate sia più conveniente che comprarle con motore endotermico, la maggior parte dei produttori offre una garanzia da qualche parte nell'intervallo da 8 a 10 anni e 100.000 miglia. Ciò di solito significa che se la batteria è sotto il 70% di salute entro 8 anni o 100.000 miglia, la sostituiranno: «Alcuni stanno andando ancora oltre. Alcuni modelli Mercedes offrono oltre 150.000 miglia e 10 anni. La Lexus UX300e offre oltre 600.000 miglia. Hanno chiaramente un'enorme quantità di fiducia che entro la fine della vita della tua auto (che sarà a molto meno di 600.000 miglia), la batteria avrà ancora ben oltre il 70% della capacità». Le lobby del fossile si affidano a test di laboratorio che dicono altro? Nell’articolo, Richie cita anche uno studio pubblicato su Nature Energy da cui emerge che in condizioni di guida «reali», le batterie duravano circa il 38% in più rispetto ai test di laboratorio.

C’è poi anche un’altra questione, riguardante la convenienza dell’elettrico, l’affidabilità delle batterie e la poca attendibilità di alcune statistiche sul mondo auto, che Hannah Ritchie affronta in un altro articolo. Il tema, in questo caso, è che percentuale di batterie auto sia possibile al momento riciclare. Da anni circola infatti una statistica secondo cui si può riciclare solo il 5% delle batterie a ioni litio. L’autrice parla di «statistiche zombie», ovvero dati falsi che vengono ripetuti all'infinito fino a diventare opinione comune. Fa anche un percorso a ritroso negli anni per vedere da dove viene fuori questo dato ampiamente citato, con esiti tra l’esilarante e lo sconcertante, e poi, alla domanda «qual è la percentuale effettiva di batterie agli ioni di litio che viene riciclata?» risponde: «Onestamente, non lo so». Aggiungendo però subito dopo un rimando a uno studio del 2023 in cui la stima dei ricercatori era ben oltre 10 volte quel 5%: «La stima a livello globale è che il tasso di riciclaggio delle batterie è pari a circa il 59%». «Per essere chiari – scrive l’autrice – personalmente non citerei un tasso di riciclaggio del 59% per le batterie agli ioni di litio. A mio avviso, ciò sarebbe in contrasto con la mia meticolosità riguardo alla cifra del 5%. Non ho le conoscenze specialistiche del settore per confermare personalmente questa cifra e non vorrei basarmi su un unico articolo. Ma l'assenza di stime attendibili non significa che dovremmo accettare che tutti facciano riferimento al 5% senza alcuna prova concreta a sostegno. Preferisco non avere alcun dato, e avere incentivi per colmare questa lacuna di conoscenza, piuttosto che avere un dato errato».

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