Trump bombarda l’Iran. Teheran, ‘è iniziata la guerra’

Giugno 23, 2025 - 09:30
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Trump bombarda l’Iran. Teheran, ‘è iniziata la guerra’

di Enrico Oliari

Senza interpellare il Parlamento, e quindi in barba alla democrazia e alla pace che vuole esportare, il presidente Usa Donald Trump ha dato il via oggi alla guerra contro l’Iran, bombardando con le bombe “bunker buster” tre siti per la ricerca nucleare e l’arricchimento dell’uranio. Per Trump “Ora la pace o ci sarà una tragedia” e “Israele è più sicuro”, ma la storia insegna che se le bombe prendono il posto della diplomazia, è il mondo intero a essere meno sicuro.
Al di là delle dichiarazioni di Teheran, dove si è parlato di “guerra iniziata” e di “ogni obiettivo Usa ora è legittimo”, ci vorranno generazioni per ricostruire gli equilibri rotti da Israele in primis e dagli Usa, e non sarà di certo l’eventuale caduta del regime degli ayatollah a portare pace e sicurezza, né nella regione mediorientale, né nel mondo. L’11 Settembre insegna.
Trump ha spiegato che ad essere colpiti sono stati i siti per l’arricchimento dell’uranio di Fordow, Natanz ed Esfahan con l’obiettivo di “distruggere le capacità nucleari dell’Iran e porre fine alla minaccia nucleare rappresentata dal principale stato sponsor mondiale del terrorismo”, e che “il bullo del Medio Oriente deve ora fare un passo verso la pace”: “se non lo faranno, i futuri attacchi saranno molto più estesi e molto più facili da realizzare. Per 40 anni l’Iran ha gridato: ‘Morte all’America! Morte a Israele!’. Hanno ucciso il nostro popolo, facendogli saltare braccia e gambe con bombe piazzate ai lati delle strade. Quella era la loro specialità. Abbiamo perso oltre mille persone e centinaia di migliaia in Medio Oriente e in tutto il mondo sono morte a causa del loro odio. Molti sono stati uccisi sotto la guida del generale Qassem Soleimani. Ho deciso molto tempo fa che non avrei permesso che ciò accadesse. Questo non può continuare. Voglio ringraziare e congratularmi con il primo ministro Bibi Netanyahu. Abbiamo lavorato come una squadra, forse come nessuna squadra ha mai lavorato prima. E abbiamo fatto un ottimo lavoro nell’eliminare questa terribile minaccia per Israele”. Ha poi aggiunto, in un lancio mistico, che “Ti amiamo, Dio, e amiamo i nostri grandi militari. Proteggili. Dio benedica il Medio Oriente. Dio benedica Israele. E Dio benedica l’America”.
Il ministero degli Esteri di Teheran ha reso noto che non vi sono state vittime in quanto i siti erano stati prontamente evacuati, e che “l’Iran si riserva il diritto di difendersi dall’aggressione statunitense con tutte le sue forze. Quella iniziata dagli Usa è una guerra pericolosa”; “il mondo non deve dimenticare che sono stati gli Stati Uniti, a colloqui in corso, a tradire la diplomazia”.
A dar man forte agli Usa sono stati gli F-35 israeliani, che hanno continuato, come avviene da giorni, a bombardare obiettivi militari e civili iraniani. In risposta i Pasdaran, cioè “i Guardiani della Rivoluzione”, hanno sparato missili su Israele “a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive”, applicando “nuove tattiche per aggirare le difese nemiche”. Centrato l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e basi logistiche e di comando, per quanto le informazioni che provengono da Israele sono limitate dalla censura militare.
Forti esplosioni si sono registrate nel centro di Tel Aviv e in altre città, segno che le proverbiali difese israeliane vengono ormai aggirate. Dallo Yemen gli Houthi hanno fatto sapere che “attaccheremo le forze Usa nel Mar Rosso”, ed è pacifico che la reazione iraniana porterà ad una crisi regionale con gravi ripercussioni sui mercati, a cominciare dal prezzo del petrolio.

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Redazione Redazione Eventi e News