829 km: nuovo record per un fulmine "megaflash"

Ottobre 26, 2025 - 12:30
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829 km: nuovo record per un fulmine "megaflash"
Una recente analisi ha confermato che un singolo fulmine – definito "megaflash" – si è propagato orizzontalmente per circa 829 chilometri attraverso la zona centrale degli Stati Uniti, stabilendo il nuovo record mondiale per lunghezza. Il termine "megaflash" viene utilizzato dagli scienziati per descrivere scariche lampo singole la cui lunghezza orizzontale supera i 100 chilometri. Questo evento lo supera di gran lunga. In questo caso, la scarica è stata registrata all'interno di un grande sistema convettivo mesoscalare (MCS, Mesoscale Convective System) — un complesso temporalesco vasto che può estendersi su più stati di nubi dove le nuvole elettrificate creano condizioni favorevoli per scariche orizzontali molto ampie.. Come lo abbiamo misurato? Il ricercatore capo Michael  Peterson (del Georgia Tech Research Institute – Severe Storms Research Center) e il suo team hanno utilizzato dati satellitari, in particolare dallo strumento Geostationary Lightning Mapper (GLM) a bordo del satellite GOES‑16, per tracciare la scarica in modo continuo. Per evitare errori dovuti a flussi multipli sovrapposti, il gruppo ha applicato "metodi di clustering" migliorati che raggruppano impulsi luminosi isolati in ciò che è realmente un singolo lampo continuo. Per meglio capire questa tecnica va detto che quando si forma un fulmine, questi non emette un'unica luce costante, ma una serie di impulsi luminosi rapidissimi (nell'ordine di millisecondi). I satelliti come il Geostationary Lightning Mapper (usato in questo studio) registrano ogni piccolo lampo di luce come un "evento luminoso" separato.. ... e certificato. Il problema è che, se una scarica è molto lunga (come i "megaflash"), il satellite potrebbe interpretare quei centinaia o migliaia di impulsi consecutivi come più fulmini distinti, invece di un unico evento che si estende per centinaia di chilometri. È per questo motivo che i fisici dell'atmosfera hanno sviluppato un sistema matematico capace di analizzare la posizione, il tempo e l'energia luminosa di ciascun impulso osservato dal satellite, oltre che riconoscere quando tanti impulsi vicini nello spazio e nel tempo fanno parte dello stesso canale di scarica. Infine li uniscono ("clustering") in un unico fulmine continuo, invece di considerarli come eventi separati. La misura ufficiale registrata è 829 ± 8 km in lunghezza, dall'est del Texas fino a vicino Kansas City, Missouri. Il record ha superato il precedente di 768 ± 8 km (registrato nell'aprile 2020 negli USA) di circa 61 chilometri.. Cosa rende questi fulmini speciali. Le scariche di questo tipo (megaflash) sono molto rare: si stima che meno dell'1% dei temporali produca una scarica con queste caratteristiche. Si originano in sistemi convettivi molto grandi, con ampia copertura nuvolosa, cariche elettriche accumulate su larga scala e "laghi" di carica orizzontali che permettono la propagazione laterale della scarica piuttosto che semplicemente verticale. Il fatto che possano estendersi per centinaia di chilometri significa che il rischio associato non è limitato al "cuore" della tempesta: la scarica può colpire zone molto distanti dal nucleo convettivo attivo.. In passato. Prima di questa misura, il precedente record risaliva a 768 km negli Stati Uniti (aprile 2020). In Sudamerica sono stati osservati megaflash estremi: per esempio, sul bacino del Río de la Plata (Argentina/Uruguay) vi è stato un lampo che ha avuto durata record di 17,1 secondi, sebbene non necessariamente con la lunghezza massima registrata qui. Le tecnologie satellitari moderne stanno ampliando la nostra capacità di rilevare questi eventi: molti megaflash probabilmente sono avvenuti in passato, ma non erano visibili completamente dai sistemi tradizionali di rilevamento a terra.. Implicazioni pratiche e scientifiche. L'evento fornisce utili indicazioni sotto vari profili che vanno dalla sicurezza pubblica (dato che una scarica può propagarsi per centinaia di chilometri. I protocolli attuali di allerta fulmini devono tener conto di potenziali colpi ben lontani dal nucleo della tempesta), alla modellazione del clima e dei rischi (questi tipi di fulmini influenzano la chimica dell'atmosfera - per esempio la produzione di ossidi di azoto - e possono alimentare incendi boschivi o colpire aeromobili. I modelli devono tener conto di scariche "orizzontali" e non solo verticali), fino alla ricerca sulle tempeste (studiare megaflash significa capire meglio come si accumula e si scarica le cariche elettriche in sistemi convettivi estremi, migliorando la nostra comprensione dei temporali su larga scala e dei loro effetti)..

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Redazione Redazione Eventi e News