Funivia, in arrivo il primo verdetto sulla variante Granarolo. Ecco come sarà il “parco verticale”

Ottobre 25, 2025 - 17:00
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Funivia, in arrivo il primo verdetto sulla variante Granarolo. Ecco come sarà il “parco verticale”
granarolo cremagliera

Genova. Ancora una settimana o poco più per il primo verdetto sulla mini-funivia di Forte Begato, il progetto alternativo proposto dalla giunta Salis per prendere due piccioni con una fava: da un lato eliminare il sorvolo sul Lagaccio, dall’altro evitare le penali sui lavori già aggiudicati con tutti i problemi connessi.

Attesa per il verdetto sulla mini funivia

Tra fine mese e inizio novembre arriveranno i risultati del tavolo giuridico-amministrativo avviato dai tecnici del Comune insieme a quelli delle ditte Doppelmayr-Collini, vincitrici dell’appalto da 40,5 milioni di euro, per capire se l’opera possa figurare come variante nell’ambito della stessa procedura.

“Ci siamo riuniti diverse volte, ma ci sono anche varie interlocuzioni tra tra gli uffici e stiamo studiando un masterplan molto articolato del quale sono molto orgogliosa. Speriamo che vada a segno”, ha spiegato la sindaca Silvia Salis a margine della presentazione dei lavori di restauro di Forte Puin. Opere che derivano dalla stessa fonte di finanziamento della funivia: 70 milioni del Pnc stanziati dal ministero della Cultura per il recupero e la valorizzazione del sistema delle fortificazioni genovesi.

L’idea, elaborata dagli uffici di Tursi e oggi al vaglio delle aziende, comprende una funivia più corta per collegare Forte Begato e il capolinea superiore della cremagliera di Granarolo, ma anche un restyling complessivo dello storico impianto, con l’aggiunta di un nuovo ascensore per congiungere la stazione inferiore con la zona di piazza del Principe.

Il “parco verticale” tra Lagaccio, Granarolo e Forte Begato

Ma ciò su cui punta in particolare l’ex atleta Salis è il “parco verticale” da realizzare sul versante tra Lagaccio, Granarolo e Forte Begato, in pratica l’area sopra via Bartolomeo Bianco. Un polo sportivo dedicato alle attività outdoor che sfruttano la pendenza del terreno: downhill, mountain bike, trekking, arrampicata, parco avventura. Un po’ quello che avviene su alcune piste da sci nella stagione in cui non c’è neve. La funivia in versione ridotta funzionerebbe quindi non solo da mezzo di trasporto per raggiungere i forti, ma anche da impianto di risalita per biker e non solo. La parola d’ordine è puntare sulla frequentazione da parte dei genovesi ancora prima dei turisti, rovesciando il principio alla base della funivia del Lagaccio, che era pensata per intercettare anzitutto i croceristi.

panorama lagaccio

Ma le incognite sono ancora numerose. “Prima sciogliamo il nodo sulla fattibilità, che è la cosa più importante, dopodiché vogliamo procedere spediti, perché è qualcosa di cui la città ha bisogno”. Non è scontato che la funivia di Granarolo possa essere interpretata come variante progettuale: di fatto si tratterebbe di un tracciato completamente diverso rispetto alla versione originaria, e pure la filosofia alla base sarebbe differente, con ben altri flussi di utenza a giustificare l’infrastruttura. E poi bisognerà far quadrare i conti: tutti gli interventi previsti dovrebbero rientrare nei 40,5 milioni di euro alla base del contratto già firmato.

Proprio su questi temi verte il confronto tra gli esperti del Comune e delle ditte coinvolte. Il tavolo tecnico era stato annunciato il 29 settembre dopo il vertice a Palazzo Tursi tra la sindaca Salis e i rappresentanti delle aziende. Si era parlato di un “clima di massima cordialità e collaborazione” e della “volontà condivisa” di valutare la fattibilità del piano B, anche se tra i costruttori prevaleva lo scetticismo nei mesi scorsi. Anche perché di fatto il progetto originario, quello con partenza dalla stazione marittima, aveva già tutti i via libera necessari per avviare il cantiere.

corteo no funivia 2 dicembre

E poi il tema resta spinoso sul fronte politico. Dopo una campagna elettorale fatta di promesse ai comitati contrari, la coalizione di centrosinistra la mini-funivia fa storcere il naso ad Avs e Movimento 5 Stelle, di cui tra l’altro sono espressione i presidenti dei municipi interessati, il Centro Est (in realtà, stralciato il tracciato sul Lagaccio, quel territorio non sarebbe più coinvolto) e il Centro Ovest che comprende Granarolo. Nelle scorse settimane il centrodestra ha provato a mettere in difficoltà la maggioranza con un ordine del giorno proposto da Pietro Piciocchi che avrebbe impegnato la giunta Salis a portare avanti il progetto alternativo. Il documento è stato bocciato a causa delle premesse, ma altre insidie potrebbero essere in agguato.

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Redazione Redazione Eventi e News