“Non più di 20 per classe”: raccolta firme referendum per una scuola di qualità

Ottobre 26, 2025 - 15:00
 0
“Non più di 20 per classe”: raccolta firme referendum per una scuola di qualità

lentepubblica.it

Ridurre il numero di studenti per classe per migliorare la qualità dell’insegnamento e rendere la scuola più inclusiva: è questo l’obiettivo della proposta di legge popolare “Non più di 20 per classe – Facciamo spazio a un’istruzione di qualità”, attualmente in fase di raccolta firme in tutta Italia.


L’iniziativa chiede un cambio di rotta nelle politiche educative, dopo anni di tagli e razionalizzazioni che hanno penalizzato la scuola pubblica.

Secondo i promotori, la riduzione demografica non dovrebbe essere un pretesto per diminuire il personale scolastico, ma un’occasione per abbattere il numero di alunni per aula. “Meno studenti significa più attenzione, didattica personalizzata e una reale inclusione per chi ha disabilità o bisogni educativi speciali”, spiegano i proponenti.

Cosa prevede la proposta di legge

Il testo propone di fissare a 20 il numero massimo di alunni per classe, ridotto a 18 in presenza di uno studente con disabilità e a 15 se i ragazzi con disabilità sono più di uno. Il limite minimo per formare una classe verrebbe fissato a 14 studenti, così da evitare accorpamenti eccessivi o la chiusura di piccoli plessi, in particolare nei comuni montani e nelle isole minori.

Un’altra novità riguarda i dirigenti scolastici: la proposta punta a garantire un preside ogni 400 studenti (200 nei territori più isolati), con l’obiettivo di tutelare la presenza delle scuole nelle aree interne e contrastare lo spopolamento. Previsto anche un incremento del personale ATA per assicurare maggiore sorveglianza e assistenza nelle strutture scolastiche.

Per coprire i costi dell’intervento, stimati in circa un miliardo di euro nel triennio 2026-2028, i promotori propongono di destinare una parte dei fondi oggi assegnati alle scuole private e paritarie, ad eccezione di quelle che accolgono alunni con disabilità.

Una risposta al problema delle “classi pollaio”

Le cosiddette “classi pollaio”, con anche 30 o 35 studenti per aula, sono da anni uno dei nodi più critici del sistema scolastico italiano. Una situazione che, secondo gli insegnanti, rende impossibile garantire un’attenzione individuale a ciascun alunno e complica il lavoro dei docenti di sostegno.

I numeri parlano chiaro: solo nell’anno scolastico 2025/2026 si prevede un taglio di oltre 5.600 posti da docente e 2.100 da personale ATA. Eppure, nonostante la costante diminuzione degli iscritti – circa 100.000 studenti in meno ogni anno – le classi continuano a restare sovraffollate.

È un paradosso – denunciano i promotori –: da un lato si chiede agli insegnanti di personalizzare la didattica, dall’altro li si costringe a gestire gruppi troppo numerosi, dove anche l’inclusione diventa un’utopia”.

Le origini del problema

L’attuale struttura delle classi deriva in gran parte dai provvedimenti del 2008, quando il governo Berlusconi approvò norme che innalzarono il rapporto studenti-docenti con l’obiettivo di contenere la spesa pubblica. Quella stagione di tagli portò all’eliminazione di oltre 130.000 posti tra insegnanti e personale amministrativo, alla riduzione del tempo scuola e alla cancellazione di molte ore di compresenza, colpendo duramente la qualità dell’offerta formativa.

A distanza di oltre quindici anni, gli effetti di quelle scelte sono ancora evidenti. Classi con numerosi alunni con disabilità, carenza di personale e strutture scolastiche in difficoltà organizzativa sono oggi una realtà diffusa. In alcuni casi si registrano situazioni limite: ad esempio, in un liceo artistico marchigiano una classe conta 23 studenti di cui 6 con disabilità, mentre in altri istituti italiani si arriva anche a 31 alunni per aula.

Inclusione negata e ricorsi in tribunale

Il sovraffollamento ha avuto conseguenze anche sul diritto all’inclusione. Diversi istituti, richiamandosi ai limiti imposti dal regolamento del 2009, rifiutano nuove iscrizioni di studenti con disabilità quando il numero di alunni “fragili” supera una certa soglia. Tuttavia, il Tribunale di Termini Imerese, con una sentenza del 2024, ha chiarito che questa prassi è illegittima: nessuna scuola può escludere un ragazzo con disabilità in nome di limiti numerici non previsti dalla legge.

Una scuola che metta al centro gli studenti

La proposta popolare mira quindi a rivedere le norme che regolano la formazione delle classi, modificando il decreto legge 112 del 2008 e i regolamenti successivi. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità dell’insegnamento e restituire dignità al lavoro degli insegnanti, garantendo al tempo stesso ambienti di apprendimento più sicuri e accoglienti.

I promotori sottolineano che l’Italia spende per l’istruzione solo il 4,1% del PIL, una quota inferiore alla media europea del 4,7%. “Investire sulla scuola non è uno spreco, ma una necessità – spiegano –. Con classi più piccole, più docenti e più attenzione ai territori svantaggiati possiamo ridurre la dispersione scolastica, sostenere la salute mentale dei ragazzi e contrastare la povertà educativa”.

Un’occasione per cambiare rotta

Se approvata, la proposta di legge obbligherebbe il governo ad adeguare i criteri per la formazione delle classi entro il 2026 e a incrementare progressivamente gli organici di docenti e personale tecnico-amministrativo. Il piano prevede una riduzione del rapporto alunni/insegnanti e una revisione complessiva delle regole sul cosiddetto “dimensionamento” scolastico.

Non si tratta solo di numeri – spiegano i sostenitori dell’iniziativa – ma di restituire alla scuola pubblica la sua funzione più importante: formare cittadini consapevoli, in un ambiente che rispetti la diversità e favorisca la crescita di tutti”.

In un Paese dove la denatalità viene spesso usata come pretesto per ridurre la spesa pubblica, l’iniziativa “Non più di 20 per classe” rappresenta una proposta concreta per investire nel futuro, mettendo al centro le persone e non i bilanci.

Il quesito

Qui il documento completo.

The post “Non più di 20 per classe”: raccolta firme referendum per una scuola di qualità appeared first on lentepubblica.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News