La "famosa invasione" dei polpi in Inghilterra
Devon e Cornovaglia sono le due contee più a sud-ovest del Regno Unito, e basano entrambe una fetta consistente della propria economia sulla pesca, non solo di pesci ma soprattutto di granchi, gamberi e altri crostacei. È da questa primavera che da quelle coste arrivano notizie inquietanti per i pescatori, come raccontato proprio da alcuni di loro, i quali hanno scoperto che le loro nasse non avevano neanche un granchio, nonostante fosse stagione. Al loro posto, centinaia e centinaia di polpi.. Quali polpi? Polpi comuni, Octopus vulgaris, gli stessi che troviamo nel Mediterraneo: amano le acque calde e il limite settentrionale del loro areale sfiora soltanto le acque inglese. O meglio le sfiorava: l'aumento della temperatura dell'acqua li sta spingendo sempre più a nord. Già negli anni scorsi gli avvistamenti in Inghilterra si erano intensificati, rimanendo però comunque entro il recinto dell'occasionalità. Quest'anno, invece, i polpi sono arrivati in massa.. GRandi guadagnI... Le storie raccontate dai pescatori di Brixham (nel Devon) e da quelli della Cornovaglia sono molto simili. Prima le nasse vuote; poi, qualche settimana dopo, centinaia di polpi che ci si ritrovano intrappolati; infine, il ritrovamento di conchiglie smangiucchiate e altri resti di crostacei.
La seconda fase è quella che ha fatto ben sperare ai pescatori, almeno per un certo periodo: la carne di polpo si vende a 8 euro al chilo, e alcuni pescatori hanno incrementato i loro guadagni di più di 10.000 euro a settimana. Per dare un'idea dei volumi, tra gennaio e agosto solo a Brixham sono state vendute 12.000 tonnellate di polpi.. ... E grossi problemi. Il problema è appunto nei resti di animali trovati nei pressi delle trappole. I polpi sono predatori voraci: amano mangiare granchi, aragoste e altri crostacei, in sostanza, fanno concorrenza ai pescatori, oltre al fatto che, in queste quantità, hanno un impatto non indifferente sull'intero ecosistema. Alcuni dei lavoratori del Devon e della Cornovaglia riportano che il loro "raccolto" si è dimezzato, e rischia di calare fino all'80% entro la fine dell'anno.. Ecosistema danneggiato. L'altro problema, ancora più grosso, è che con ogni probabilità questa "invasione" è solo all'inizio. Il mare intorno alle due contee britanniche è nel mezzo di un'ondata di calore che dura da almeno 18 mesi, e che potrebbe essere alla radice dell'esplosione estiva dei polpi.
E le temperature non sono certo destinate a scendere, anzi: il rischio è che i polpi portino a un rapidissimo declino dell'industria ittica del sud-ovest. Dopodiché ci sarà da pensare agli eventuali danni all'ecosistema….
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