Isopensione e massimale contributivo 2025: nuove istruzioni INPS per i datori di lavoro
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L’INPS, con il messaggio n. 3166 del 2025, fa luce sui versamenti previdenziali legati all’isopensione, con indicazioni operative che riguardano i datori di lavoro e i consulenti del lavoro impegnati nella gestione dei flussi Uniemens.
L’Istituto chiarisce infatti che, per alcuni lavoratori, non è dovuta la contribuzione correlata oltre il limite massimo della base pensionabile e contributiva.
Secondo l’INPS, i datori di lavoro non devono versare la contribuzione figurativa eccedente il tetto massimo previsto per legge nei confronti dei lavoratori che abbiano esercitato l’opzione per il calcolo della pensione con il sistema contributivo, o che risultino privi di anzianità assicurativa al 31 dicembre 1995. La stessa regola vale anche per i cd. esodanti, cioè coloro che aderiscono a un piano di isopensione, misura pensata per accompagnare alla pensione i dipendenti prossimi al pensionamento in caso di esuberi aziendali.
L’isopensione
L’isopensione, prevista dall’art. 4 l. n. 92 del 2012, consente alle aziende con più di 15 dipendenti di favorire l’uscita anticipata del personale in esubero, garantendo ai lavoratori coinvolti un assegno di importo analogo a quello della pensione che avrebbero percepito al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Durante il periodo di fruizione della misura, il datore di lavoro sostiene interamente la spesa necessaria all’erogazione dell’assegno e al versamento dei contributi figurativi correlati, utili sia per raggiungere i requisiti minimi pensionistici sia per determinare l’importo della futura pensione.
Calcolo della contribuzione
Per il calcolo della contribuzione correlata, l’INPS ricorda che si applicano gli stessi criteri utilizzati per la contribuzione figurativa NASpI. In concreto, la base imponibile mensile si ottiene dividendo la retribuzione imponibile degli ultimi 4 anni, comprensiva di tutte le voci retributive, anche non continuative, per il numero delle settimane di contribuzione e moltiplicando il risultato per 4,33. L’ammontare della provvista finanziaria da versare all’INPS viene poi calcolato applicando l’aliquota di finanziamento del Fondo previdenziale di riferimento, generalmente pari al 33%.
La retribuzione da considerare ai fini pensionistici non può superare il massimale contributivo annuo previsto dalla legge n. 335/1995, fissato per il 2025 in 120.607 euro. Oltre tale soglia, non è dovuto alcun versamento.
Compilazione del flusso Uniemens
Di conseguenza, nella compilazione del flusso Uniemens, per i lavoratori privi di anzianità contributiva pre-1996 o che abbiano optato per il sistema contributivo, i datori di lavoro dovranno:
- valorizzare l’elemento
con valore “SI”; - indicare nell’elemento
l’importo eccedente il massimale; - impostare a “zero” il campo
.
Con queste precisazioni, l’INPS elimina ogni incertezza interpretativa, semplificando gli adempimenti per le aziende e rendendo più chiari i limiti di contribuzione per l’isopensione. Per i datori di lavoro che finanziano percorsi di esodo, il tutto si traduce nell’evitare versamenti non dovuti oltre la soglia pensionabile, ottimizzando i costi legati ai piani di accompagnamento alla pensione.
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