Milano, torna il Paw Chew Go Festival: la creatività indipendente resiste

L’appuntamento è ormai fisso, quasi rituale: Paw Chew Go Festival torna a Milano l’8 e 9 novembre, confermandosi come uno degli eventi più significativi per le comunità creative italiane. Da anni, il festival (siamo alla decima edizione) è un punto d’incontro per artiste e artisti, collettivi, illustratrici e illustratori, case editrici e realtà indipendenti che vivono e lavorano nell’industria culturale tradizionale. Ma Paw Chew Go non è mai stato solo un festival d’illustrazione: è uno spazio politico e umano, capace di accogliere le fragilità, le minoranze, e le comunità underground che animano la cultura indipendente italiana. Sul suo palco si sono alternati nomi e realtà come Mediterranea, Casa delle donne, Airc, Medici Senza Frontiere, Supporto Popolare e Arci. Tutte testimonianze di un impegno concreto verso una società più equa e solidale. Anche VITA sarà presente con un suo stand in cui si potranno trovare le riviste in vendita ed una serie di gadget “illustrati” prodotti esclusivamente per il festival.

Quest’anno il festival si veste dei colori dell’anguria, simbolo ironico e pop di vitalità, con un tocco di resistenza. E resistere, in effetti, è il verbo giusto: Paw Chew Go 2025 sarà un’edizione senza sponsor, sostenuta solo dalla sua comunità. Per questo è stato lanciato un crowdfunding che permetterà al festival di restare libero e indipendente, anche se — a malincuore — ha costretto gli organizzatori ad annullare i workshop previsti. Nonostante le difficoltà, la programmazione artistica resta ricchissima. Tra gli appuntamenti da non perdere, la mostra site-specific di Gio Pastori, una delle voci più originali del panorama visivo contemporaneo nonché autore di diverse copertine del nostro giornale dal lontano 2012, e un incontro pubblico dedicato al fumetto politico, linguaggio sempre più necessario per leggere la realtà attraverso le immagini. Tra gli ospiti segnaliamo inoltre la presenza di Davide Toffolo con Nahuel Martinez e Studio Fludd.

Paw Chew Go continua così a essere un luogo colorato, sorridente e resistente, dove la creatività si intreccia con la solidarietà e la presa di posizione. Perché non basta disegnare: bisogna anche scegliere da che parte stare.

Federico Demartini, fondatore e direttore comunicazione, spiega così la scelta stilistica dell’immagine del festival: «Abbiamo scelto i colori della bandiera palestinese perché sono un simbolo chiaro e semplice, e perché lavoriamo con i colori. Per noi è stata una scelta naturale che forse non ha nemmeno bisogno di spiegazioni, se qualcuno o qualcuna non è d’accordo con questa scelta può scriverci o venire sui nostri palchi, il festival è dedicato anche a questo. Siamo creativi che cercano interlocutori, non polemiche».

Fortuna Todisco, fondatrice e direttrice artistica, aggiunge: «Paw Chew Go festival è una produzione indipendente, quando siamo rimasti senza sponsor abbiamo avuto un momento di paura, ma poi abbiamo capito che dovevamo fidarci di noi e delle comunità che ci hanno sempre sostenuto, indirizzato e aiutato a migliorare. Crediamo di aver fatto bene, perché alla fine riusciremo ad aprire le porte per un’edizione del tutto simile alle altre. Venite a trovarci, che anche questo è importante».

Tra gli eventi in programma, la portfolio review di Matteo Riva, art director di VITA (ci si pù candidare a questa mail produzione@pawchewgo.com), un’occasione per gli illustratori e le illustratrici più giovani per entrare in diretta con l’ufficio grafico del nostro giornale.

STOP THE GENOCIDE.
Paw Chew Go Festival – Milano, 8 e 9 novembre
Un festival libero, fragile, necessario.

Fotografie: Benedetta Dellarovere (cover), Stefano Garay

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