A Ercolano, l’antica Villa Sora torna agli antichi splendori (e promette di stupire ancora)
Il Parco Archeologico di Ercolano si prepara a svelare nuove meraviglie. Nell’antica città romana travolta dall’eruzione del 79 d.C., una delle sue ville più affascinanti sta per tornare protagonista: Villa Sora entra in una nuova fase di scavi e valorizzazione, pronta a riemergere con ambienti finora nascosti e (forse) con dettagli inediti rimasti sepolti per quasi duemila anni.
I nuovi scavi archeologici a Villa Sora
A Ercolano (Napoli), nel cuore dell’omonimo sito archeologico, Villa Sora è pronta a scrivere un nuovo e significativo capitolo dei libri di storia: prende vita un percorso di tutela, ricerca e valorizzazione di uno dei complessi residenziali romani più affascinanti dell’area vesuviana, grazie a nuovi scavi e interventi di conservazione che dureranno 2 mesi e che permetteranno di approfondire le conoscenze archeologiche creando le condizioni ottimali per la futura fruizione del sito da parte del pubblico.
Il fulcro dell’intervento è lo scavo dell’ambiente 22, insieme all’avanzamento del fronte nord e alla revisione dell’attuale passerella. Questi lavori permetteranno di esplorare nuove porzioni dell’edificio, recuperare preziose informazioni sulla stratigrafia e ridisegnare il percorso di visita con un’impostazione più ampia e sicura.
Oltre agli scavi, il progetto prevede l’ampliamento dell’area visitabile, l’estensione della copertura protettiva, la nuova sistemazione della passerella nord-est e interventi di consolidamento delle strutture antiche. Un percorso che si inserisce nella linea di ricerca avviata nel 2016 e che rappresenta la fase chiave del programma di “Valorizzazione dell’Area archeologica di Villa Sora”.

Perché Villa Sora può sorprenderci ancora
Ercolano non smette di affascinare e stupire, dopo la riapertura delle splendide domus e delle Terme Suburbane, anche Villa Sora è pronta a raccontare nuovi frammenti della sua storia tornando al suo antico splendore grazie ai nuovi interventi messi in atto, che permetteranno di comprendere meglio la distribuzione originaria degli spazi e le fasi costruttive della villa, sepolta dall’eruzione del 79 d.C., proprio come a Pompei.
Le operazioni degli studiosi saranno precedute da attività di diserbo e pulitura delle superfici e condotte secondo criteri stratigrafici molto rigorosi, con particolare attenzione al recupero delle evidenze archeologiche inglobate nei depositi piroclastici. Ciò che verrà raccolto dagli archeologi, sarà accuratamente selezionato e setacciato per il recupero di reperti anche di piccole dimensioni. Gli elementi lapidei e laterizi ritrovati nelle strutture antiche saranno documentati, puliti e conservati nelle migliori condizioni, così da consentirne l’eventuale riutilizzo o ricomposizione. Tutte le attività saranno condotte sotto la supervisione di archeologi e restauratori specializzati, con una documentazione continua e con la redazione di un dossier finale.

Particolare attesa è dedicata alle superfici decorate, ai pavimenti, ai manufatti mobili e alle murature che questa antica villa nasconde ancora sotto le ceneri e che potrebbero rivelare dettagli finora nascosti, forse decisivi per riscrivere la storia del complesso.
Questo intervento è il primo passo di un più ampio programma di ricerca, che punta a rendere sempre più accessibile, leggibile e coinvolgente Villa Sora, uno dei luoghi più suggestivi del territorio vesuviano.
È così che in questo angolo sospeso tra memoria e silenzio, una villa perduta potrebbe tornare a raccontare storie che il tempo non è riuscito a cancellare… nonostante i millenni trascorsi.
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