Ad agosto colpito dalla siccità oltre il 51% del territorio Ue

Già il report diffuso a fine giugno era piuttosto preoccupante. Si leggeva nella sintesi dei monitoraggi e delle analisi condotte a inizio estate: «Le condizioni di siccità stanno colpendo gran parte dell'Europa centrale e settentrionale, nonché il Nord Africa, il Mediterraneo orientale e il Medio Oriente. Le recenti temperature superiori alla media registrate nell'Europa occidentale hanno aggravato gli effetti della prolungata mancanza di precipitazioni, in particolare sull'umidità del suolo. Condizioni di basso deflusso dei fiumi sono state rilevate principalmente nell'Europa orientale, nella regione del Mar Baltico e in alcuni fiumi della Turchia. Nell'Europa orientale si stanno manifestando gli effetti sulla vegetazione. Le aree già colpite si trovano principalmente nella regione mediterranea. Le previsioni stagionali indicano un’estate 2025 più calda del solito, con condizioni di siccità in una vasta regione che si estende dal Regno Unito al Mar Nero». Ora che la stagione estiva si avvia alla conclusione, i dati forniti dall’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus (The European and global drought observatories - Edo) forniscono un quadro ancora più dettagliato. E ancora più preoccupante.
Secondo un’analisi pubblicata dall’Afp sui dati dell’Osservatorio, l’inizio di agosto 2025 ha registrato livelli di siccità «eccezionalmente gravi» in Europa e nella zona del Mediterraneo, con oltre il 51% del territorio che è stato colpito dal fenomeno (per la precisione, 51,3% tra il 1° e il 10 agosto). Una percentuale così elevata non era mai stata registrata dal 2012, anno di inizio delle rilevazioni della struttura di Copernicus. Da metà aprile, circa metà dell’area monitorata è stata colpita dalla siccità, che tra l’altro si è rivelata più intensa rispetto all’estate, già particolarmente afosa, del 2022.
L’indicatore dell’Osservatorio europeo sulla siccità combina livelli di precipitazione, umidità del suolo e condizioni della vegetazione, classificando la siccità in 3 livelli: monitoraggio, allerta e allerta grave. Ebbene, nello specifico, all’inizio di questo mese, il 7,8% dell’Europa e del bacino del Mediterraneo erano in stato di allerta per siccità, mentre il 38,7% era in preallerta e il 4,9% in stato di attenzione. Le regioni più colpite, stando ai dati diffusi, sono quelle del Caucaso e dei Balcani settentrionali: in Georgia e Armenia il 97% del territorio è stato interessato dalla siccità, seguite da Bulgaria e Kosovo. Nel Regno Unito, il 69,5% del territorio risulta interessato dalla siccità, mentre in Francia la percentuale è del 63%, secondo i dati dell’Edo.
Scarsità di piogge e alte temperature hanno anche favorito il propagarsi di incendi, in Spagna e non solo: stando solo al nostro Paese, sono bruciati 56 mila ettari da inizio anno. Sempre secondo un calcolo realizzato dell’Afp sulla base sulle stime del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (Effis), gli incendi divampati nei Paesi comunitari hanno causato danni anche maggiori rispetto alle stime circolate nelle scorse settimane, mandando in fumo oltre un milione di ettari nell’Unione europea, facendo del 2025 un anno record per questo drammatico fenomeno.
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