Blitz al Leonardo da Vinci, la reazione degli studenti: “Subito tutti a scuola, aiutateci a ricostruire”

Genova. Mentre proseguono le indagini della polizia e si moltiplicano i commenti della politica, gli studenti e le studentesse del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, oggetto di un blitz vandalico al grido di “Viva il Duce” nella notte tra sabato e domenica, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e invitano la cittadinanza a fare altrettanto.
Si sono dati appuntamento davanti alla sede del liceo, in via Arecco. “Aiutateci a sistemare ciò che è stato distrutto”, l’appello del Collettivo Leodavinci, che da alcuni giorni stava occupando la scuola in solidarietà con Gaza e contro le politiche del governo Meloni. “Non ci arrendiamo – dicono i ragazzi – la nostra risposta sarà determinata, pacifica e collettiva. Invitiamo studenti, genitori, docenti, cittadine e cittadini, associazioni democratiche e antifasciste a sostenere la scuola. Inizieremo riparando ciò che è andato distrutto perché per noi la scuola è un luogo da difendere non da assaltare”.
Le buone intenzioni si sono dovute scontrare con alcuni ostacoli pratici: per motivi di sicurezza la scuola al momento dovrà restare chiusa. Sul posto, nel pomeriggio, è arrivata anche la sindaca di Genova Silvia Salis che, con il dirigente scolastico Riccardo Brugia, ha ringraziato i ragazzi e le ragazze.
“Sono qui con il vostro preside per dirvi che non possiamo accettare la vostra offerta ma ne siamo comunque onorati – ha detto la sindaca Salis parlando al megafono – non sono qui per fare un comizio ma voglio ringraziarvi, e sono commossa come vostra sindaca per l’impegno che state dimostrando, siete magici e vi meritate che questa politica e questa città vi dedichino attenzione, è davvero molto importante che voi oggi abbiate chiesto di prendervi cura della vostra scuola, perché la scuola è di tutti, è il luogo della cultura e deve essere il luogo della libertà”
Il collettivo studentesco del Leonardo ha sùbito ricevuto la solidarietà di altri collettivi studenteschi, protagonisti nelle ultime settimane di varie occupazioni, e di parte della politica, nonché dall’associazione Music For Peace. Anche Genova Antifascista ha deciso di intervenire convocando un presidio in piazza Alimonda alle 17.30 “perché nessun atto squadrista resti senza risposta”. Nel tardo pomeriggio, i militanti si sono mossi in corteo, nella zona, dove si trova anche la sede di Casapound.
La Rete degli studenti medi ha convocato un altro presidio davanti al liceo Da Vinci per lunedì mattina alle 9. “Quanto accaduto al Leonardo – dichiara Francesco Devoti, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi – non è altro che la dimostrazione del clima di odio che pervade la nostra società, e che si concretizza nelle violente azioni di estremisti di destra, che non si vergognano a dipingere simboli nazifascisti nei luoghi del sapere e che si sentono legittimati ad irrompere con la forza in una scuola democraticamente e pacificamente occupata dagli studenti e dalle studentesse in lotta. Non possiamo transigere, la comunità scolastica deve reagire affinché la scuola sia un permanente presidio di democrazia e di antifascismo militante.”
Il blitz nella notte, indagini in corso: “A 360 gradi”
Il riferimento a una matrice politica di estrema destra è determinato dal fatto che testimoni hanno sentito i ragazzi autori del blitz, una quarantina di giovani incappucciati, vestiti di nero e armati di tubi e spranghe, entrare nella scuola gridando “Viva il Duce”. I ragazzi del “Leo” hanno definito l’azione “di stampo criminale e fascista”. Inoltre sui muri della scuola sono state vergate svastiche con vernice spray.
Il raid, avvenuto tra mezzanotte e le quattro del mattino, ha provocato danni per migliaia di euro: porte scardinate, banchi scassati, estintori svuotati in tutta la scuola, vetri e specchi infranti, ingressi forzati e scritte sui muri.
Sul posto le forze dell’ordine sono arrivate dopo la segnalazione di alcuni residenti per rumori molesti e per l’aggressione di uno scooterista. La digos ha potuto notare un gruppo di giovani davanti all’istituto ma gli stessi sono fuggiti prima che arrivassero anche le volanti in rinforzo. Tra gli studenti occupanti e i loro genitori forti critiche per i tempi dell’operazione. Secondo i ragazzi e le famiglie le forze dell’ordine avrebbero potuto intervenire con maggiore tempestività.
Alcune indicazioni utili alle indagini potrebbero arrivare dalla rete di telecamere di videosorveglianza della zona. Alcuni volti sarebbero rimasti impressi nelle immagini registrati. In alcuni casi si tratterebbe di minorenni. L’identificazione potrebbe avvenire in tempi rapidi.
La questura di Genova, in una nota, precisa che le indagini avviate nella notte dalla Digos stanno procedendo “a 360 gradi, nessuna ipotesi esclusa”. Tuttavia – prosegue la nota, riferendosi all’inquadramento del blitz come azione legata a gruppi di estrema destra – “qualsiasi qualificazione dell’azione è da ritenersi prematura. Sentiti i primi testimoni, alcuni hanno descritto gli autori del blitz come ragazzi giovanissimi, 15-17 anni, descrivendoli come maranza“.
Le reazioni della politica, dalla sindaca Salis al centrodestra
La sindaca di Genova Silvia Salis, subito avvertita dell’accaduto, è stata la prima, stamani, a condannare l’accaduto: “Sono in costante contatto con le forze dell’ordine per chiarire quanto accaduto nella notte al liceo Leonardo da Vinci – aveva scritto – si tratta di un episodio di estrema gravità sul quale occorre far luce e per il quale esprimo la più ferma condanna da parte mia e dell’amministrazione”.
La deputata e capogruppo di Noi Moderati Ilaria Cavo afferma: “I fatti del liceo Leonardo da Vinci sono gravissimi. Le immagini del liceo devastato sono inaccettabili e da condannare con fermezza e senza esitazione. Insieme alla condanna per l’irruzione della scorsa notte, esprimo piena solidarietà e vicinanza agli insegnanti, al personale e agli studenti che continuano a considerare la scuola un luogo dedicato alla cultura, allo studio e alla crescita, dove non può e non deve trovare mai spazio la violenza, di qualunque forma, tantomeno se commessa in nome di ideologie politiche respinte con fermezza da tutti nel nostro Paese. Auspico che le indagini facciano chiarezza su quanto accaduto e portino presto all’identificazione dei responsabili”.
Per la Cgil di Genova, con la federazione lavoratori della conoscenza: “Quanto accaduto questa notte al Leonardo da Vinci è gravissimo e senza precedenti nella nostra città. In attesa di capire cosa sia accaduto la Camera del lavoro di Genova condanna l’esecrabile episodio. Le intimidazioni fasciste e gli atti di vandalismo sono inaccettabili in qualsiasi contesto ma sono ancora più gravi se accadono in ambito scolastico e ai danni di studentesse e studenti che manifestano pacificamente e democraticamente il loro dissenso verso le ingiustizie e in favore della pace e dei popoli martoriati dalle guerre. Solidarietà agli studenti e al personale scolastico”.
L’Usb, con la segreteria del Pubblico Impiego osserva: “Non è la prima volta che gruppi di individui esterni alle scuole in occupazione si organizzano per creare disordine nelle ore notturne, con lo scopo di sfogare disagio, danneggiare gli spazi, provocare problemi a chi si è organizzato per esprimere una legittima contestazione di fronte alle politiche scolastiche ministeriali e, in questa stagione, al comportamento del governo di fronte al conflitto in Palestina, al disegno di legge S. 1627 che intende impedire ogni forma di critica contro il governo sionista di Israele. Se fino a oggi sembrava l’azione di gruppi scomposti impegnati a mostrare forza e il loro controllo sul territorio, oggi vi leggiamo anche una firma pseudopolitica, con lo scopo di portare disordine e paura, oltre che di screditare il conflitto. Come lavoratori della scuola esprimiamo solidarietà agli studenti del Liceo Da Vinci e a quelli che, nel corso delle passate occupazioni, hanno subito simili aggressioni”.
Anche Alleanza Verdi e Sinistra Genova condanna con la massima fermezza: “Un’aggressione premeditata – ha dichiarato Simone Leoncini, consigliere municipale di Avs e genitore – che porta con sé una chiara matrice criminale e fascista. È un fatto di inaudita gravità, che richiede massima allerta democratica”. “Non cediamo alla paura né alla barbarie di chi distrugge la scuola e minaccia i nostri ragazzi. Siamo preoccupati per questa vergognosa deriva, ma anche consapevoli che Genova ha già dimostrato da che parte sta: nelle ultime settimane ha riempito le piazze contro la guerra e contro il genocidio a Gaza. Gli studenti che oggi si mobilitano e occupano le scuole rappresentano la parte migliore della nostra città» si legge nella nota di Avs. Simona Cosso, Presidente e Maria Michela Tacchini, Assessora con delega alla scuola Municipio I dichiarano di essersi già attivate per la gestione dei danni.
Dal Pd Genova e Liguria, dal gruppo Pd in Regione, da quello in Comune e dai parlamentari Dem: “Ferma condanna del vile attacco alla scuola, si faccia al più presto chiarezza. La scuola deve essere un luogo di incontro, dialogo e democrazia, no di scontri intimidatori. È necessario fermare ogni forma di violenza e intimidazione che mira a limitare la libertà di pensiero, la partecipazione e i valori democratici che sono alla base della nostra convivenza civile. Siamo e saremo sempre al fianco di chi, nelle scuole e nella società, difende la libertà, la dignità e il rispetto reciproco”.
L’ex ministro della Giustizia ed esponente dem Andrea Orlando è ancora più duro: “L’aggressione al liceo Da Vinci a Genova rappresenta, per la sua premeditazione, un salto di qualità nella violenza dell’estrema destra. Non è un fatto estemporaneo. Alla base di quell’episodio ci sono la campagna di demonizzazione delle proteste studentesche e forze organizzate. Si faccia piena luce. Solidarietà agli studenti”.
Anche l’assessora regionale Simona Ferro esprime “la più ferma condanna per il grave episodio avvenuto al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova. Ogni forma di violenza, intimidazione o vandalismo è inaccettabile, soprattutto quando colpisce una scuola, un luogo che dovrebbe rappresentare sempre un presidio di educazione, democrazia e legalità, e mai trasformarsi in terreno di scontro o strumentalizzazione. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine affinché venga fatta piena luce sull’accaduto”.
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