Blitz di giovani di estrema destra al “Leonardo occupato”, danni e paura

Genova. Vetri infranti, porte divelte, materiale danneggiato, svastiche disegnate sulle pareti: è il risultato di una notte di follia all’interno della sede di via Arecco del liceo scientifico genovese Leonardo Da Vinci, in questi giorni occupato, dove, secondo quanto raccontato sulle chat dei genitori e dagli stessi studenti, e confermato a grandi linee dalle prime indagini, un gruppo di giovani che non hanno nulla a che vedere con l’occupazione avrebbe fatto irruzione con spranghe e bastone e al grido di “viva il Duce”.
Una quarantina i ragazzi, incappucciati e vestiti di nero, che si sarebbero dati appuntamento davanti all’istituto e poi sarebbero entrati forzando il blocco tentato da altri studenti. Ancora da chiarire se si sia trattato effettivamente di una spedizione di matrice in qualche modo politica o se ci siano più elementi in gioco. Ad ogni modo, solo grazie al comportamento degli occupanti della scuola non ci sono stati feriti. Sui muri di una classe è stata anche vergata una svastica con della vernice spray.
Il blitz si è verificato nel giro di alcune ore tra mezzanotte e le quattro del mattino. Le forze dell’ordine sono state allertate inizialmente da alcuni residenti della zona, per schiamazzi, e per una presunta aggressione a uno scooterista. All’arrivo della polizia il nutrito gruppo di violenti si è dileguato. Gli studenti occupanti hanno spiegato alle forze dell’ordine che gli autori del blitz arrivavano “da fuori” e che non hanno niente a che fare con la mobilitazione. Sul posto è arrivato anche il dirigente scolastico, Riccardo Brugia.
Indagini sono tuttora in corso da parte della polizia scientifica, della questura e della Digos. Utili agli accertamenti potrebbero rivelarsi alcune telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e non è escluso che i responsabili dell’azione possano essere individuati a breve. Alcuni sarebbero minorenni.
“Da questa mattina sono in costante contatto con le forze dell’ordine per chiarire quanto accaduto nella notte al liceo Leonardo da Vinci – dichiara la sindaca di Genova Silvia Salis – si tratta di un episodio di estrema gravità sul quale occorre far luce e per il quale esprimo la più ferma condanna da parte mia e dell’amministrazione”.
Il Leonardo Da Vinci, da qualche giorno, è occupato. Prima è stato il turno della succursale di Molassana e poi della sede. Un’occupazione pacifica e condivisa, come tante altre avvenute in diverse scuole cittadine, in solidarietà con Gaza e contro le politiche del governo Meloni. Ma che, questa notte, è stata interrotta da un manipolo di ragazzi violenti.
“Non ci arrendiamo – scrivono su Instagram i ragazzi del Collettivo Davinci – la nostra risposta sarà determinata, pacifica e collettiva. Invitiamo studenti, genitori, docenti, cittadine e cittadini, associazioni democratiche e antifasciste a sostenere la scuola. Inizieremo riparando ciò che è andato distrutto perché per noi la scuola è un luogo da difendere non da assaltare”.
Tra i genitori del Da Vinci, anche il consigliere municipale di Avs Simone Leoncini, che stamani ha pubblicato sui social le foto del raid vandalico: “Un’aggressione premeditata, che porta con sé una chiara matrice criminale e fascista. Purtroppo le forze dell’ordine, pur ripetutamente allertate, sono intervenute solo ore dopo, mentre gli aggressori si sono impossessati della scuola, dopo aver avuto la meglio della coraggiosa resistenza degli studenti. Un fatto di inaudita gravità, che richiede massima allerta democratica – dice – la scuola dovrebbe essere un luogo sacro, fucina di cittadinanza”.
Simona Cosso, la presidente del municipio Centro Est e Maria Michela Tacchini, assessora municipale con delega alla scuola hanno dichiarato di essersi già attivate per la gestione dei danni.
Sull’episodio è intervenuta anche Ilaria Cavo, deputata e capogruppo di Noi Moderati in consiglio comunale: “Fatti inaccettabili e da condannare con fermezza e senza esitazione, esprimo piena solidarietà e vicinanza agli insegnanti, al personale e agli studenti che continuano a considerare la scuola un luogo dedicato alla cultura, allo studio e alla crescita, dove non può e non deve trovare mai spazio la violenza, di qualunque forma, tantomeno se commessa in nome di ideologie politiche respinte con fermezza da tutti nel nostro Paese. Auspico che le indagini facciano chiarezza su quanto accaduto e portino presto all’identificazione dei responsabili”.
Nelle passate settimane sono tanti gli istituti scolastici genovesi dove, contemporaneamente all’occupazione del rettorato dell’Università, sono state organizzate occupazioni e autogestioni. Il primo è stato il liceo artistico Klee Barabino, seguito da altre scuole come il Calvino, il Mazzini, il Vittorio Emanuele – Ruffini, il Gobetti.
L’occupazione più movimentata, per via di uno scontro acceso tra studenti e dirigente scolastico, si è rivelata l’occupazione dell’istituto Nautico San Giorgio. Anche qui, ma per circostanze del tutto diverse, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
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