Caporalato, Loro Piana va in amministrazione giudiziaria

Lug 14, 2025 - 21:30
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Caporalato, Loro Piana va in amministrazione giudiziaria
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Loro Piana spa è stata posta sotto amministrazione giudiziaria per un anno dal Tribunale di Milano con l’accusa di aver indirettamente subappaltato la propria produzione a imprese di proprietà cinese accusate di sfruttamento dei lavoratori.

Il provvedimento dei giudici della sezione misure di prevenzione riguarda un’indagine del pm Paolo Storari. Secondo il pubblico ministero, Loro Piana avrebbe affidato la produzione di capi di abbigliamento – tra cui delle giacche – all’esterno, e la loro realizzazione sarebbe avvenuta in contesti lavorativi di “sfruttamento del lavoro”. Il tribunale ha ordinato un anno di amministrazione controllata per il marchio, che potrà essere revocato in anticipo se l’azienda adeguerà le sue pratiche ai requisiti di legge.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la produzione dei capi Loro Piana era affidata alla Evergreen Fashion Group srl che, però, riporta il Corriere della Sera, non avendo alcun reparto produttivo, “subappaltava la produzione alla Sor-Man snc di Nova Milanese; la quale a sua volta, non avendo adeguata capacità produttiva, faceva realizzare i capi di abbigliamento agli opifici cinesi Clover Moda srl (a Baranzate) e Dai Meiying (a Senago); i quali però impiegavano ‘in nero’ operai asiatici per lo più in stato di clandestinità, in ambienti di lavoro insalubri e pericolosi, alloggiati in dormitori abusivi, sottoposti anche di notte o nei festivi (come dimostrato dalla rilevazione dei picchi dei consumi energetici) a turni lavorativi di gran lunga superiori a quelli contrattualmente previsti e pagati di gran lunga meno dei minimi tabellari, alle prese con macchinari senza dispositivi di sicurezza, senza sorveglianza sanitaria, senza corsi minimi di formazione”.

Secondo l’inchiesta, il meccanismo di Loro Piana era finalizzato alla “massimizzazione dei profitti” e, come riporta il Corriere, “Loro Piana spa, che non ha verificato la reale capacità imprenditoriale delle società appaltatrici e sub-appaltatrici alle quali affidare la produzione, e negli anni non ha eseguito efficaci ispezioni o audit per appurare in concreto l’operatività della catena produttiva e le effettive condizioni lavorative”.

La maison, sotto l’egida di Lvmh, è la quinta azienda di moda a essere coinvolta in indagini su pratiche lavorative scorrette all’interno della catena di fornitura del lusso italiano – tra cui Giorgio Armani Operations, Alviero Martini Spa e Manufactures Dior (a cui però è stata revocata a tutti e tre l’accusa prima del termine), e Valentino.

L’azienda non ha rilasciato alcun commento al riguardo.

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Redazione Redazione Eventi e News