Copa Cogeca: servono misure salvaguardia equilibrate su riso

Novembre 8, 2025 - 16:30
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Copa Cogeca: servono misure salvaguardia equilibrate su riso

Roma, 7 nov. (askanews) – Con l’avanzare dei negoziati di trilogo sul Sistema di preferenze generalizzate (SPG), il settore risicolo europeo si trova a un “bivio critico”. L’attuale quadro SPG, combinato con accordi commerciali preferenziali, accordi bilaterali e contingenti tariffari, consente infatti a circa 635.690 tonnellate di riso lavorato di entrare nell’UE in esenzione da dazi ogni anno, oltre a volumi significativi di riso semigreggio, in particolare varietà Basmati provenienti da India e Pakistan. “Senza un livello minimo di misure correttive, il futuro di un intero settore e delle sue specifiche aree di produzione è a rischio”. A sottolinearlo sono il Copa e la Cogeca che ricordano come nella campagna di commercializzazione 2024-2025, le importazioni di riso lavorato nell’UE abbiano raggiunto la cifra record di 1,17 milioni di tonnellate, di cui oltre la metà senza dazi.

Anche le importazioni di riso semigreggio sono aumentate a 787.000 tonnellate, di cui circa la metà costituita da Basmati esente da dazi. Questo crescente afflusso di importazioni a basso prezzo e in esenzione da dazi, unito all’aumento dei costi di produzione e alle molteplici pressioni strutturali, climatiche e ambientali, ha sottoposto il settore risicolo europeo a una pressione senza precedenti.

Tra i fornitori, Cambogia e Myanmar, entrambi beneficiari dell’SPG e del programma “Tutto tranne le armi” (EBA), rimangono dominanti, esportando complessivamente 540.000 tonnellate di riso verso l’UE nel 2024/25. Questi livelli superano di gran lunga la media di 345.000 tonnellate registrata prima dell’introduzione delle misure di salvaguardia nel 2019. “Il fatto che le importazioni rimangano ben al di sopra di tale soglia dimostra che pressioni eccezionali e durature continuano a minacciare la sopravvivenza del settore”, sottolineano Copa e Cogeca.

Allo stesso tempo, il divario di prezzo tra il riso importato e quello prodotto nell’UE si è ampliato drasticamente. Secondo il Creed Rice Market Report, il riso a chicco lungo del Myanmar ha attualmente un prezzo di circa 285 euro a tonnellata, rispetto ai 480 euro di un anno fa, mentre il riso italiano “Lungo-B” si vende a circa 1.100 euro. La conseguente pressione sui prezzi ha costretto i produttori dell’UE a ridurre i prezzi del 20-30%, compromettendo gravemente la loro sostenibilità economica, considerando i costi di produzione europei.

In questo contesto, il Copa e la Cogeca esprimono la loro preoccupazione per le proposte che potrebbero emergere durante i negoziati. Se le soglie fossero troppo elevate (ad esempio, 500.000 tonnellate o più), “ciò non offrirebbe alcuna reale protezione. Al contrario, garantirebbe volumi di importazione costantemente elevati, senza riconoscere il danno arrecato al settore europeo”. Per questo il Copa e la Cogeca, insieme ai rappresentanti del resto della filiera del riso, hanno concluso che il settore necessita di una soglia più vicina alle 200.000 tonnellate per garantire condizioni di mercato eque e sostenibili e sollecitano l’istituzione di una quota separata per le rotture di riso, dato il forte aumento delle importazioni dai paesi meno sviluppati, nonché di un meccanismo anti-triangolazione per impedire l’elusione delle barriere commerciali.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia