Allargamento, Kos: “Servono garanzie nei futuri trattati di adesione”

Novembre 19, 2025 - 04:36
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Allargamento, Kos: “Servono garanzie nei futuri trattati di adesione”

Bruxelles – Montenegro e Albania, poi Ucraina e Moldova. All’orizzonte, forse già per la fine del decennio, si staglia un nuovo allargamento dell’Unione europea. Un club che già a 27 soffre di movimenti centrifughi, fughe in avanti o resistenze solitarie che ne logorano il processo decisionale. Con la prospettiva di oltre 30 membri, “dobbiamo discutere apertamente sul tipo di garanzie che inseriremo nei futuri trattati di adesione per assicurare ai nostri cittadini che l’integrità della nostra Unione sia protetta“. A metterlo in chiaro, la commissaria europea incaricata del processo di allargamento, Marta Kos.

Il momentum per accelerare l’ingresso di nuovi Stati membri è stato ribadito oggi a Bruxelles, al Forum annuale sull’Allargamento, al quale sono intervenuti – oltre a Kos – l’Alta rappresentante UE per gli Affari esteri, Kaja Kallas, il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, i primi ministri di Montenegro e Moldova, Milojko Spajić e Alexandru Munteanu, il vicepremier ucraino per l’Integrazione europea, Taras Kachka. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato in un videomessaggio che “in tempi di incertezza geopolitica, l’allargamento è più di una scelta per la pace”. È un “investimento nella nostra sicurezza e libertà collettiva”.

Il primo ministro del Montenegro, Milojko Spajić, e l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, 18/11/25 (Foto: Commissione europea)

Perché non rischi di trasformarsi in una zavorra, “l’UE deve prepararsi” ad accogliere i nuovi membri, ha avvertito Kos. Bisognerà soprattutto mettere mano ai trattati, limitare l’utilizzo dell’unanimità per evitare pericolose impasse. Per ora, la Commissione europea “sta lavorando a una valutazione della preparazione pre-adesione“, in modo da conoscere “l’impatto che il futuro allargamento avrà sui settori politici chiave, sul nostro bilancio e sulle nostre strutture di governance”.

Non ci saranno Paesi di serie A e Paesi di serie B, ma l’UE sta pensando a “garanzie che passino inosservate ai nostri nuovi Stati membri quando tutti rispettano le proprie responsabilità, ma che possano avere un forte impatto quando i nuovi Stati membri non rispettano le stesse regole“, ha illustrato Kos.

La direzione è quella indicata già dal Parlamento europeo, che il 22 ottobre ha approvato a larga maggioranza un rapporto sulle conseguenze istituzionali dei negoziati di allargamento. Sandro Gozi, eurodeputato di Renew e relatore del rapporto, ha rilanciato immediatamente le parole di Kos: “Per avanzare in modo credibile servono garanzie solide, capaci di tutelare l’integrità dell’Unione e rafforzarne la capacità decisionale. Se vogliamo un’Unione che funzioni davvero, dobbiamo superare veti e rigidità e costruire un sistema più efficace, più potente e più democratico”.

I meccanismi da mettere in campo – ha precisato ancora Gozi – devono essere “discreti quando tutto funziona, immediati quando i valori fondamentali vengono messi in discussione”. In modo da “mantenere l’integrità” dell’Unione, ma “allo stesso tempo permettere ai Paesi più determinati di avanzare senza essere bloccati da chi vuole rallentare”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia