Oggi è la Giornata europea degli antibiotici: l’allarme dell’antibiotico-resistenza torna al centro del dibattito, esaminiamo i dati nazionali e l'impegno di AIFA

Novembre 19, 2025 - 05:30
 0
Oggi è la Giornata europea degli antibiotici: l’allarme dell’antibiotico-resistenza torna al centro del dibattito, esaminiamo i dati nazionali e l'impegno di AIFA

Ogni anno nell'Unione Europea oltre 35.000 persone muoiono a causa di infezioni provocate da microrganismi resistenti agli antimicrobici, un numero superiore alla somma dei decessi per influenza, tubercolosi e HIV/AIDS. Sono 4,3 milioni l’anno i pazienti, nell'UE/Spazio Economico Europeo (SEE), che contraggono almeno un'infezione correlata all'assistenza sanitaria durante la degenza in ospedale, ogni giorno un paziente ricoverato su 14. Molte di queste infezioni sono sempre più difficili da curare: 1 microrganismo su 3 è ormai resistente a importanti antibiotici, limitando così le opzioni di trattamento. Inoltre, il 3% dei residenti nelle strutture di assistenza a lungo termine nell'UE/SEE va incontro ad almeno un'infezione legata all'assistenza sanitaria.

Questi i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), pubblicati oggi in occasione della Giornata europea per l'uso consapevole degli antibiotici 2025. Per richiamare l’attenzione e sensibilizzare sull’antibiotico-resistenza, il 18 novembre la sede dell’Agenzia italiana del farmaco si illumina di blu.

Nisticò: “Dall’innovazione nuovi strumenti nel contrasto all’antibiotico-resistenza, ma fondamentale restano l’approccio One-Health e la ricerca, la promozione di buone pratiche e le iniziative di informazione e sensibilizzazione”

L’antibiotico-resistenza – ricorda il Presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Robert Nisticò - è una pandemia silente che, secondo le ultime stime del Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC), provoca 12mila morti l’anno nel nostro Paese ed ha anche un impatto economico significativo, con un costo di 2,4 miliardi l’anno per l’SSN e 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni. Il report dell’ECDC indica un cammino in salita più o meno per tutti i Paesi europei, con l’Italia che, nonostante flebili segnali di miglioramento su alcuni obiettivi specifici, rimane tra le realtà più critiche. I dati europei e nazionali – afferma – sono una ulteriore conferma di quanto sia fondamentale impegnarci tutti per salvaguardare questo prezioso strumento di salute che sono gli antibiotici. È necessario – sottolinea Nisticò - adottare un approccio globale One-Health, agendo nella direzione comune di un uso appropriato di questi farmaci in ambito umano, veterinario e zootecnico, e incentivare la ricerca, soprattutto quella indipendente. Una priorità per AIFA. L’Agenzia è impegnata a promuovere e sostenere l’innovazione e a sensibilizzare gli addetti ai lavori e la popolazione attraverso strumenti digitali, come l’app AIFA Firstline, e campagne di comunicazione come quella che prossimamente lanceremo insieme al Ministero della Salute, oltre che con una sempre più proficua collaborazione con i clinici, le Regioni e il territorio”. 

Un Paese che ancora fatica a cambiare rotta

Il dato nazionale sui consumi – 22,3 dosi giornaliere ogni mille abitanti – è in lieve calo, ma ancora molto lontano dall’obiettivo europeo, fissato per il 2030 a 17,8 dosi. Uno scarto che racconta una cultura prescrittiva difficile da modificare e una scarsa consapevolezza pubblica, in particolare nelle regioni del Sud, dove i consumi restano nettamente più alti (19,2 dosi) nonostante un calo significativo nell’ultimo anno.

A pesare non è soltanto quanto antibiotico utilizziamo, ma quali antibiotici utilizziamo: il rapporto tra prodotti ad ampio spettro e quelli a spettro ristretto rimane tra i più elevati in Europa, un indicatore chiave della capacità – ancora insufficiente – di indirizzare le cure in modo appropriato e di contenere l’insorgenza di resistenze.

Le resistenze che avanzano

Alcuni batteri resistenti, come Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, mostrano un peggioramento preoccupante: l’incidenza è cresciuta del 10,2% rispetto al 2019, distanziando ulteriormente il target europeo. La prevalenza d’uso è maggiore nelle donne rispetto agli uomini (40,3% vs 33,3%), con differenze più marcate tra i 35 e i 54 anni, probabilmente per un maggiore utilizzo di antibiotici nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie nelle donne.

Altri indicatori, come le infezioni da Escherichia coli resistente alle cefalosporine di terza generazione, migliorano ma non abbastanza.

La prevalenza d’uso degli antibiotici a livello nazionale è stata del 36,8%, maggiore al Sud e Isole (43,6%) e più bassa al Nord (30,6%) e al Centro (40,1%). Al Sud emerge una maggiore propensione alla prescrizione di antibiotici più costosi, come rivela il costo per utilizzatore più elevato (28,1 euro) rispetto al Centro (26,5 euro) e al Nord (22,7 euro).

Anche in termini di consumo, le Regioni del Sud e Isole mostrano il valore maggiore (19,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti) rispetto al Centro (18,4 dosi) e al Nord (14,6 dosi). Rispetto al 2023, tuttavia, registrano una riduzione del 5,1%, mentre nelle altre due aree si nota un aumento di poco superiore all’1%.

È un quadro che conferma come l’antibiotico-resistenza sia ormai un fenomeno endemico, strutturale, radicato in un sistema sanitario che produce eccellenza clinica ma fatica nelle dinamiche organizzative, nei percorsi diagnostici rapidi e nella gestione territoriale dell’appropriatezza.

L’impegno di AIFA per promuovere studi indipendenti sugli antibiotici

AIFA rafforza il proprio impegno nella lotta all’antibiotico-resistenza sostenendo la ricerca indipendente, un tassello centrale dell’approccio One Health previsto anche dal PNCAR 2022-2025. Nel 2025 l’Agenzia ha dedicato a questo ambito – insieme alla medicina di precisione – un nuovo bando da 20 milioni di euro, aperto a studi no profit finalizzati a sviluppare nuove combinazioni terapeutiche, strategie innovative per migliorare l’efficacia degli antimicrobici, marcatori predittivi di risposta e strumenti diagnostici rapidi.
Il bando, che si chiude proprio il 18 novembre, è disponibile sul portale ufficiale dell’Agenzia: Bando AIFA 2025 per la ricerca indipendente

La vera sfida è culturale

Si può finanziare l’Innovazione, potenziare la sorveglianza, aggiornare i piani nazionali. Ma senza una rivoluzione culturale, tra medici, operatori sanitari, cittadini, nessuna misura sarà sufficiente. L’antibiotico-resistenza è un fenomeno che nasce anche da abitudini quotidiane, spesso radicate: la richiesta di antibiotici per malanni stagionali che non ne richiedono l’uso, l’autoprescrizione, il mancato completamento delle terapie, l’assenza di test diagnostici rapidi diffusi sul territorio.

Oggi quasi quattro italiani su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici nell’ultimo anno, con picchi molto alti tra i bambini piccoli e gli over 85. Questo dato rivela un sistema che non riesce ancora a modulare l’uso dei farmaci sulla base delle reali necessità cliniche.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News