Corsa verso il premium: nel 2025 in Europa i prezzi del fashion sono aumentati del 5%

Lug 9, 2025 - 18:00
 0
Corsa verso il premium: nel 2025 in Europa i prezzi del fashion sono aumentati del 5%
https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/07/curated-lifestyle-i0Ww6oswlRw-unsplash.jpg

Nel 2025 il prezzo medio degli articoli moda in Europa ha raggiunto i 42 euro, in aumento rispetto ai 40 euro del 2024 (+5%) e i 38 euro del 2023 (+10,5%). I dati, elaborati dallo studio ‘Retviews’ condotto da Lectra, mostrano un cambiamento strutturale nel settore, in cui la crescita è guidata dai brand non di lusso, protagonisti di una strategia di posizionamento sempre più orientata al premium.

L’analisi evidenzia come, per la prima volta dal 2010, non siano dunque le maison dell’alto di gamma ma i marchi di massa a trainare l’evoluzione del mercato. A determinarlo è un insieme di fattori: dalla crescente diffidenza verso il fast fashion, alla stagnazione del comparto luxury in alcuni mercati chiave, fino alla necessità di offrire prodotti accessibili ma in grado di trasmettere valore e identità. “Ottimizzazione degli assortimenti, maggiore sell-through (ovvero la percentuale di prodotti venduti rispetto a quelli disponibili) e un monitoraggio più accurato del mercato saranno determinanti per riuscire ad avere successo anche in un contesto tanto incerto”, sottolinea Antonella Capelli, president Emea di Lectra.

Nel dettaglio, i dati di Retviews by Lectra mostrano come i brand di massa stiano riposizionando l’offerta su fasce di prezzo più elevate. Per esempio, in Europa, Zara ha aumentato la presenza dei capi con prezzo superiore ai 34 euro, mentre Uniqlo ha rafforzato l’offerta sia nella fascia 17–34 euro che in quella tra i 76 e gli 85 euro. Allo stesso tempo, si sta riducendo la quantità di articoli nelle fasce più basse. Un cambiamento simile si osserva anche nel mercato statunitense, dove i marchi stanno progressivamente esplorando le opportunità del segmento medio-alto.

Tale strategia si inserisce in un contesto di forti incertezze macroeconomiche. La fiducia dei consumatori, ai minimi dai tempi della pandemia, si accompagna alla contrazione della spesa discrezionale e all’impatto dei dazi introdotti dagli Stati Uniti, che aggiungono ulteriore pressione a un mercato già fragile. Nonostante ciò, solo un operatore su cinque nel settore moda prevede un miglioramento nel corso del 2025.

Con la lente sulle specifiche categorie di prodotto, l’analisi evidenzia come alcune di queste abbiano subito rincari particolarmente marcati: +23% per portafogli e custodie, +20% per borse in pelle non di lusso, +8% per le t-shirt entry-level. In controtendenza, i leggings da mercato di massa registrano un calo del 3% nei prezzi, a causa della crescente popolarità dell’activewear. La dinamica inflattiva coinvolge anche gli Stati Uniti, seppur in misura più contenuta: qui il prezzo medio è passato da 57 dollari (circa 52 euro) nel 2023 a 64 dollari nel 2025.

Infine, il quadro delle strategie di prezzo si completa con l’evoluzione degli sconti. Se i classici saldi stagionali restano un elemento centrale per grandi brand come Zara e Mango – con il 15% dell’assortimento europeo già scontato a inizio gennaio 2025 e un picco del 40% nel giro di una settimana – altri attori puntano su logiche diverse. Uniqlo, ad esempio, adotta un modello di pricing costante durante l’anno, con l’obiettivo di consolidare un’identità basata su convenienza e qualità essenziale, piuttosto che sull’effetto novità.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News