Dusan Vlahovic, rispunta il Milan pronto a beffare il Barcellona
Dusan Vlahovic torna ad essere accostato al Milan. A riportarlo è il quotidiano sportivo catalano Sport, secondo cui questa sarebbe una delle principali ragioni che hanno spinto il Barcellona a escludere l’attaccante serbo dalla lista dei possibili eredi di Robert Lewandowski, in vista di una possibile partenza del polacco in estate. Il club blaugrana, infatti, starebbe già valutando il futuro del reparto offensivo, ma il nome del centravanti classe 2000 sarebbe stato depennato. Le motivazioni sarebbero diverse: dall’ingaggio elevato rispetto al rendimento mostrato in stagione, fino alla situazione contrattuale con la Juventus, in scadenza a giugno, e al lungo stop per infortunio che lo terrà lontano dai campi per circa tre mesi.
A pesare maggiormente, però, sarebbe la vicinanza di Vlahovic a un’intesa con il Milan. In rossonero l’attaccante ritroverebbe Massimiliano Allegri, tecnico con cui ha già lavorato ai tempi della Juventus, elemento che potrebbe facilitare la chiusura dell’operazione. Dell’ex viola ha parlato anche Giovanni Cobolli Gigli, ospite del talk “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1: “Il solo problema è il costo. Certamente non firmerei un contratto con le cifre di quello precedente. Deve dimostrare attaccamento alla squadra e venire a più miti pretese, magari con un contratto più a lungo termine. Se fosse così, lo terrei”.
“La Juve ha una Cda appena nominato che non deve essere assente come quelli precedenti. Certe dichiarazioni spettano all’amministratore delegato. Immagino che Comolli stia già facendo delle total immersion per imparare l’italiano. Tutte le dichiarazioni che adesso fa il presidente spettano d’ora in poi alla società Juventus. Due mesi fa ha fatto delle dichiarazioni su Gedi e poi sono volate via con il vento dell’inverno. Prendiamo atto delle sue parole. Sono un po’ meno convinto della solidità della Juventus, a questo punto vediamo cosa succede”, ha aggiunto Giovanni Cobolli Gigli.
“Se società e squadra cominciano a essere di nuovo competitive sul campo italiano e internazionale, la situazione può tornare saldamente nelle mani degli azionisti, che desiderano mantenere la partecipazione – ha proseguito -. La Juventus deve prendere posizione, far capire che c’è un corpo dirigente sopra la società calcistica e che sta portando avanti un lavoro ben fatto”.
“In questo caso gli azionisti potranno essere soddisfatti del fatto che la Juve stia dando anche dei risultati positivi in termini di bel gioco e non di perdite. La Juve ha perso un miliardo negli ultimi anni delle gestioni precedenti”, ha concluso l’ex presidente della Juventus.
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