Finanziamenti ad Hamas per 7 milioni, tra i nove arrestati c’è il ‘genovese’ Mohammad Hannoun

Genova. Arrestati da polizia e guardia di Finanza nove persone accusate di aver finanziato Hamas per sette milioni di euro attraverso associazioni. I provvedimenti cautelari sono stati emessi nell’ambito una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. Eseguite misure cautelari nei confronti di nove indagati, destinatari tutti della custodia in carcere, e di tre associazioni.
Tra gli arrestati, considerato ai vertici della ‘cellula’ di Hamas in Italia c’è anche il presidente dell’associazione dei palestinesi in Italia Mohammad Hannoun. Secondo l’ipotesi accusatoria, Mohammad Hannoun e alcuni suoi stretti collaboratori hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo dell’Associazione benefica in solidarietà con il popolo palestinese, che ha sede a Genova, nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica. Lo scorso anno Hanonun era finito nella black list del dipartimento del tesoro americano proprio perché accusato di essere, attraverso la sua associazione, un finanziatore di Hamas. Hannoun era già stato indagato negli anni Duemila dalla procura di Genova perché finanziava gli orfani dei martiri di Hamas. L’inchiesta è stata archiviata e solo recentemente riaperta.
L’indagine è iniziata successivamente all’attacco terroristico attribuito ad Hamas compiuto il 7 ottobre 2023, grazie ad impulso della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, originato dall’analisi di una serie di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette individuate in data antecedente al 7 ottobre 2023, riguardanti alcuni degli indagati e la citata A.B.S.P.P.; ha ad oggetto condotte attive di appartenenza e finanziamento alla predetta associazione terroristica risalenti anche a data anteriore al 7 ottobre 2023 e si è sviluppata attraverso – approfondimenti investigativi dei dati informativi tratti dalle citate segnalazioni per operazioni finanziarie sospette, attività di intercettazione di comunicazioni telefoniche e tra presenti, monitoraggi di flussi di denaro destinati al finanziamento, monitoraggio e acquisizione, tramite operazioni sotto copertura autorizzate, di documenti e messaggi presenti nel server in dotazione presso la sede di Genova dell’A.B.S.P.P. documentazione trasmessa ufficialmente dallo Stato di Israele nel contesto della cooperazione giudiziaria.
Nell’inchiesta che ha portato alle misure cautelari di oggi “numerose e significative appaiono le conversazioni telefoniche e i contatti tra Hannoun e quanti rivestono analoghi ruoli in Olanda, Austria, Francia e Inghilterra. Tali comunicazioni dimostrano “l’esistenza di una estesa rete organizzata a livello internazionale di soggetti/istituzioni impegnati nella raccolta fondi, apparentemente da destinare a scopi benefici e a sostegno della popolazione e della causa palestinesi”. Documentati sarebbero secondo gli investigatori anche i rapporti di Mohamed Hannoun con alti esponenti di Hamas (è infatti emerso che, nel mese di dicembre del 2025, questi fosse presente ad una riunione in Turchia alla quale ha preso parte, tra l’altro, ALI BARAKA, esponente di spicco del comparto estero dell’organizzazione terroristica). Nel corso delle intercettazioni !sono emerse espressioni di apprezzamento su attentati terroristici da parte di Mohamed HANNOUN” dicono gli investigatori, sintomatiche della loro adesione soggettiva all’organizzazione terroristica e, in particolare, alle modalità terroristiche di azione di Hamas.
Le reazioni
Pioggia di reazioni soprattutto da centro destra per gli arresti di questa mattina grazie all’inchiesta della Procura di Genova. A livello genovese e ligure – ma i commenti sono arrivati anche dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni e dal suo vice Matteo Salvini – i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia parlano di una “Importantissima l’operazione che ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver finanziato Hamas, mascherando attività terroristiche dietro associazioni sedicenti benefiche e movimentando oltre sette milioni di euro. Un’azione che smaschera senza ambiguità chi sfrutta la solidarietà per sostenere il terrorismo e che colpisce duramente una rete pericolosa operante anche nella nostra Liguria”.
“Desidero ringraziare gli inquirenti che hanno lavorato alla complessa operazione antiterrorismo, portando alla luce un’intensa attività criminosa che aveva preso campo sul territorio ligure e a Genova in particolare. Non è la prima volta che la professionalità della nostra magistratura e delle nostre forze dell’ordine, in questo caso con un’ottima collaborazione tra Polizia di Stato e Guardia di finanza, consente di sventare i tentativi di pericolose organizzazioni sovversive”. commenta il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci. “Sempre fatto salvo il dovere di attendere la conclusione di un procedimento giudiziario, all’esito delle indagini, ciò che viene contestato agli arrestati è ancor più deplorevole perché secondo le circostanziate accuse avrebbero ingannato tantissimi genovesi che, con la consueta generosità, credevano con le loro donazioni di aiutare una popolazione in difficoltà e invece, a loro insaputa, finanziavano un gruppo terroristico autore di terribili massacri”.
I consiglieri regionali della Lega Sara Foscolo, Alessio Piana e Armando Biasi manifestano “un plauso e complimenti al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, agli investigatori della Polizia e della Guardia di Finanza e agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova”. Per i consiglieri del Carroccio “Questa è anche la dimostrazione che il movimento Pro Pal, spalleggiato dalle sinistre e dalla sindaca di Genova Silvia Salis, è stato infiltrato da presunti terroristi o da loro fiancheggiatori”.
“Non basta dire ‘proPal’ per essere dalla parte giusta. Ciò che emerge dalle indagini condotte dalla Direzione Antiterrorismo di Genova restituisce un quadro molto grave per quanto riguarda l’abilità di cellule terroristiche di far leva sull’emotività e il buon cuore degli italiani e dei genovesi in particolare, per finanziare la loro attività sovversiva”. Lo afferma Ilaria Cavo, deputata ligure e presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati. ” Non possiamo tollerare che organizzazioni terroristiche come Hamas compiano anche un’ennesima nefandezza come quella di minare autentici pilastri della nostra società e della nostra cultura quali la generosità e la prontezza nel correre in soccorso di popolazioni in pericolo. I fatti contestati alle persone accusate confermano inoltre il rischio che queste organizzazioni criminali possano infiltrarsi nelle nostre comunità. Contemporaneamente però va sottolineata l’eccezionale professionalità dimostrata dalle nostre forze dell’ordine e dai nostri inquirenti, cui vanno sinceri complimenti e gratitudine”.
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