Genetica medica: la SIGU chiede l’integrazione del genetista nel Consiglio Superiore di Sanità
La Società Italiana di Genetica Umana (SIGU) chiede al Ministero della Salute il riconoscimento del genetista medico come figura strategica per il SSN, anche all’interno del Consiglio Superiore di Sanità.

ROMA – In una sanità sempre più orientata alla medicina personalizzata, la figura del genetista medico non può restare fuori dalle decisioni strategiche del Servizio Sanitario Nazionale. Lo afferma con forza la SIGU, la Società Italiana di Genetica Umana, in una nota ufficiale inviata alla stampa.
«In un'epoca in cui i percorsi diagnostici e terapeutici si basano sempre più su indagini genetiche e genomiche – si legge nel comunicato – ignorare il ruolo del genetista medico significa mettere a rischio la capacità della sanità italiana di restare al passo con gli standard europei e internazionali».
Secondo la SIGU, la genetica medica è oggi un pilastro nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura, con applicazioni che spaziano dagli screening neonatali alla procreazione medicalmente assistita (PMA), dalla diagnosi delle malattie rare alla personalizzazione delle terapie oncologiche, fino alla farmacogenetica e alla terapia genica. «È una disciplina centrale non solo nella pratica clinica e di laboratorio, ma anche nella pianificazione delle risorse pubbliche».
Una risorsa strategica per il SSN
L’integrazione del genetista medico nei percorsi di cura, afferma la SIGU, può contribuire a ridurre l’incidenza di malattie genetiche comuni e rare, migliorare l’efficienza dei processi clinici e snellire la burocrazia sanitaria. «Questa figura permette diagnosi più tempestive e cure più mirate, evitando sprechi e aumentando la sostenibilità del sistema sanitario».
In particolare, si sottolinea come l’impiego di strumenti come i “genetic risk scores” nelle malattie complesse – cardiovascolari, neurodegenerative, oncologiche – possa rappresentare una svolta nella prevenzione e gestione precoce delle patologie, con ricadute significative anche sul contenimento dei costi a lungo termine.
La richiesta: integrare il genetista nel CSS
Alla luce di queste evidenze, la Società Italiana di Genetica Umana lancia un appello al Ministero della Salute, chiedendo che il genetista medico venga incluso nella composizione del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), massimo organo consultivo del Ministero. «Un passo necessario – sottolinea la SIGU – per rafforzare la tutela della salute pubblica anche in chiave preventiva, valorizzando l’apporto della genetica medica nelle decisioni strategiche per il futuro della sanità italiana».
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