Giappone. Ishiba perde la maggioranza ma non si dimette

di Enrico Oliari –
Troppo tasse, immigrazione fuori controllo, inflazione in forte crescita: i giovani giapponesi hanno scelto di non dare la fiducia ai Liberal-democratici (Ldp) e al partito buddista Komeito, al potere da sempre, e alle elezioni per la Camera alta hanno puntato sulla destra populista di Sanseito, che è passata da 1 a 14 seggi, e del Pdp (Partito Democratico del Popolo), che da 4 si è ritrovato 14 seggi. Il Partito Democratico Costituzionale ha mantenuto i suoi 22 seggi, e così il voto di domenica si è tradotto in una batosta per la maggioranza guidata dal premier Shigeru Ishiba: dopo aver perso la maggioranza nel novembre scorso alla Camera dei Rappresentanti, ora è stata la volta della Camera alta, dove la coalizione di Liberal-democratici e Komeito è passata a 122 seggi contro i 126 dell’opposizione.
La coalizione di governo può contare ora solo su 220 deputati alla Camera dei Rappresentanti (totale: 465), e su 122 senatori (totale: 248), con evidenti ricadute sulla governabilità della nazione. Nonostante l’accaduto Ishiba ha fatto sapere l’intenzione di non dimettersi e di voler affrontare le sfide imminenti, tra cui le trattative per i dazi Usa in vista della scadenza del primo agosto.
Qual è la tua reazione?






