Il giornalista francese Christophe Gleizes condannato a sette anni in Algeria: RSF chiede l’intervento del Parlamento europeo

Bruxelles – Il giornalista sportivo francese Christophe Gleizes, collaboratore delle riviste So Foot e Society, è stato condannato il 29 giugno scorso a sette anni di carcere in Algeria per “apologia del terrorismo” e “possesso di materiale a scopo di propaganda”. Si tratta della pena più dura inflitta a un giornalista francese negli ultimi dieci anni. Gleizes è attualmente l’unico giornalista francese detenuto al mondo.
Arrestato nel maggio 2024 durante un viaggio in Algeria con visto turistico, il giornalista al momento della sentenza del tribunale di Tizi Ouzou era sotto controllo giudiziario da oltre un anno. Le autorità algerine lo accusano di aver avuto contatti, nel contesto delle sue inchieste, con esponenti del Movimento per l’Autodeterminazione della Cabilia (MAK), classificato come organizzazione terroristica dal governo algerino.
Inizialmente, Reporters Sans Frontières (RSF), insieme alla famiglia e ai colleghi del giornalista, ha scelto il silenzio durante il processo, nella speranza di una soluzione positiva. Ma alla luce del verdetto, ha lanciato una campagna pubblica internazionale per ottenere la sua liberazione.
In una lettera ufficiale indirizzata ai membri del Parlamento europeo, RSF ha chiesto l’adozione urgente di una risoluzione che chieda la liberazione immediata di Gleizes, sottolineando che si tratta di una violazione grave e ingiustificata della libertà di stampa. “Una tale risoluzione rafforzerebbe la mobilitazione pubblica e gli sforzi diplomatici già in corso, e rappresenterebbe un segnale forte di sostegno alla famiglia e agli amici di Christophe”, si legge nella lettera.
Numerose testate giornalistiche e organizzazioni professionali francesi si sono unite all’appello, denunciando una sentenza che appare motivata politicamente. Anche il governo francese ha espresso il suo “vivo rammarico” per la condanna, promettendo di attivarsi a livello diplomatico per ottenere la scarcerazione del giornalista.
Il caso Gleizes si inserisce in un contesto di crescenti restrizioni alla libertà di stampa in Algeria, dove numerosi giornalisti e attivisti sono stati recentemente perseguiti per le loro attività professionali.
Una persecuzione senza prove, che ancora una volta deve e dovrà suscitare reazioni decise: l’Unione Europea non può restare spettatrice mentre un suo cittadino viene punito per aver svolto il suo lavoro. Difendere Gleizes oggi significa difendere l’idea stessa di Europa.
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