Inchiesta urbanistica Milano, pm: gare truccate su aree pubbliche. Fari su Catella-Piano

Agosto 28, 2025 - 05:30
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Inchiesta urbanistica Milano, pm: gare truccate su aree pubbliche. Fari su Catella-Piano

Gare truccate per dismettere aree pubbliche. Individuate prima dalle immobiliari e solo poi inclusi in bandi ad hoc del Comune di Milano o dalle società partecipate. È lo sviluppo dell’inchiesta sull’urbanistica che i pm di Milano Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano stanno esplorando alla luce di chat e documentazione acquisite.

Le ‘anomalie’ rilevate dagli inquirenti

A nessuno dei 75 indagati, fra cui il sindaco Giuseppe Sala e l’ex assessore Giancarlo Tancredi, sono contestati reati di turbativa d’asta o turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Le ‘anomalie’, secondo gli inquirenti, sarebbero però molte: si va dalle aste di pregiati immobili pubblici del centro cittadino con una sola offerta economica, al bando “‘cucito’ sugli interessi” di Manfredi Catella per un’area in zona Cimitero Monumentale, su cui il ceo e fondatore di Coima chiede a Tancredi e ai dirigenti di attivarsi per derogare al divieto di edificabilità nelle zone sottoposte a vincolo cimiteriale. Fino alla gara internazionale di Reinventing cities-C40 per la maxi riqualificazione di piazzale Loreto, oggi in stallo. Competizione che incorona la cordata capitanata da Carlo Masseroli (non indagato), ex assessore all’urbanistica con Letizia Moratti e poi manager della società immobiliare Nhood.

Le chat e la “strategia Masseroli”

A insospettire gli investigatori alcune chat: “Sto pressando gli uffici per parere Loreto così che possiamo tornare da lui”, scrive a Tancredi il dg del Comune, Christian Malangone, il 4 marzo 2025, giorno in cui l’Inchiesta deflagra con l’arresto dell’ex direttore dello Sportello unico edilizia, Giovanni Oggioni. “Deve però capire che è una gara. Non è che possiamo”, aggiunge lasciando la frase sospesa. “Non si riesce proprio ad evitare la gara..“, commenta l’ex assessore che, perquisito, è stato trovato in possesso di un “appunto” con quella che gli inquirenti definiscono la ‘strategia Masseroli‘ sul piazzale: una serie di indicazioni, redatte in gergo giuridico-amministrativo, con cui Masseroli pare suggerire a Tancredi provvedimenti del Comune da impugnare al Tar, chiedendone l’annullamento, per ottenere benefici su oneri di urbanizzazione (o maggiori volumetrie) per circa 2,5 milioni di euro. I fari sono accesi su ex Pirellino, comprato da Coima con l’asta da 193 milioni di euro nel 2019, e che il giorno dopo il rogito (25 novembre) vede l’approvazione di una legge regionale che riconosce al futuro progetto dell’archistar Stefano Boeri bonus volumetrici del 25%. Focus su Scalo Romana, sede del Villaggio Olimpico, per cui nel 2020 viene presentata una sola offerta economica a Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani da Coima-Covivio-Prada Holding. In fase preliminare sono 7 le cordate ma dopo una modifica delle regole in corsa Catella, che lancia in quei mesi il fondo per Porta Romana sottoscritto dalle casse previdenziali Inarcassa-Cassa forense-Cassa dottori commercialisti, rimane l’unico in campo.

Il meccanismo ipotizzato dalla Procura

La Procura diretta da Marcello Viola è convinta che le anomalie sulle dismissioni di patrimonio pubblico non inizino solo durante le aste ma prima: sviluppatori privati e fondi individuerebbero aree d’interesse su cui sono pronti a scommettere denaro (ben remunerato) degli investitori e commissionare progetti immobiliari a prestigiosi architetti. A quel punto avvisano informalmente i vertici di Palazzo Marino e gli immobili vengono inseriti nel Piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari (Pavi).

Capitolo “centro storico”: faro su Catella-Piano

Un secondo capitolo riguarda le ipotesi di abusi edilizi anche nel “centro storico” della città dove vigono norme stringenti sugli aumenti di volumi e cubature. Catella voleva costruire nelle “corti” di via Monte di Pietà, a Brera, con un progetto di Renzo Piano che Tancredi definiva un “problema, molto serio”. È il tentativo, in atto dal 2022, di “ristrutturazione edilizia” dell’edificio ai civici 5-7-9, una delle ex sedi centrali di UBI Banca. Palazzo attribuito all’architetto Giuseppe Piermarini nel diciottesimo secolo e inserito nel catalogo generale dei Beni culturali. L’istituto bancario incorporato da Intesa Sanpaolo lo ha ceduto nel 2020 alla sgr di Catella per spostarsi nel grattacielo di Gioia 22, sempre di Coima. Monte di Pietà è oggetto di un fibrillante scambio dal gennaio 2022 a causa dell’opposizione di un dirigente comunale, Marco Porta. Il 31 gennaio Catella scrive a Tancredi: “Renzo mi ha anticipato riservatamente dell’incontro che avrete venerdì per chiedermi se potesse indicarvi che stiamo lavorando insieme su Monte di pietà”. Il 27 aprile Tancredi scrive a Malangone: “Sto fissando con Coima sopralluogo a Monte di Pietà. Farei partecipare anche Pogliani”, dice con riferimento a Marco Pogliani, l’uomo-macchina dietro le campagne elettorali del sindaco Giuseppe Sala. Il 14 giugno Catella: “Porta rimane sull’interpretazione opposta“. Il 24 giugno: “Renzo Piano mi sollecita per Monte di Pietà“. “Penso buone notizie” risponde l’assessore. Catella il 28 novembre dopo un “incontro finale” con Porta che avrebbe dovuto sciogliere il “tema corti”: “Ha rimesso in discussione il progetto rendendolo di fatto non attuabile. Significa cancellare 2 anni di lavoro“. Tancredi risponde: “Il problema, molto serio, è Aspromonte”. Si riferisce alla prima indagine sui palazzi costruiti dentro ai cortili con altezze più elevate di quelli circostanti. In autunno la Procura ha sequestrato ‘Hidden Garden’ di Bluestone a Città Studi. Sequestro annullato dal gip e pendente, a quella data, davanti al riesame. Dopo due ricorsi per Cassazione il cantiere prosegue senza stop mentre il profilo delle altezze degli edifici nei cortili è al centro di altri sequestri, come quelli del ‘Giardino Segreto Isola’ e ‘Scalo House’, entrambi confermati dalla Cassazione.

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