Intelligenza artificiale e design sostenibile: così Motorola torna protagonista in Italia con il 15% di quota di mercato

Lug 7, 2025 - 17:00
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Intelligenza artificiale e design sostenibile: così Motorola torna protagonista in Italia con il 15% di quota di mercato

Contenuto tratto dal numero di giugno 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

In un settore sempre più affollato e rallentato da una percezione di stasi tecnologica, Motorola è riuscita nell’impresa più difficile: tornare rilevante. Un marchio che ha fatto la storia della telefonia, quasi scomparso dal mercato europeo, oggi è il terzo player in Italia a volume. Il merito è di una strategia che unisce intelligenza artificiale, estetica, accessibilità e una solida visione valoriale. Dall’alleanza con Pantone al ritorno del pieghevole Razr, fino a progetti di responsabilità sociale contro la violenza digitale, come il revenge porn, Motorola si sta ridefinendo come un brand lifestyle-tech capace di parlare alla Gen Z e oltre. A guidare questa trasformazione, in Italia, è Carlo Barlocco, manager di lungo corso nel mondo mobile e tra i protagonisti di una delle rinascite industriali più interessanti del settore.

Dal suo punto di osservazione, qual è lo stato di salute del mercato mobile italiano?

Il mercato dell’elettronica sta attraversando una fase complessa. I consumatori si stanno orientando verso beni e servizi che migliorano la qualità della vita: viaggi, salute, tempo libero. La telefonia, insieme ad altri segmenti come televisori e schermi, è in leggera contrazione. In parte perché l’innovazione ha rallentato. Abbiamo vissuto un’accelerazione straordinaria per anni, ora manca quel ‘salto’ che motivi il ricambio. La leva su cui si può costruire un nuovo ciclo è l’intelligenza artificiale: una tecnologia che non solo migliora ciò che già facciamo con il telefono, ma che potenzialmente cambia l’esperienza d’uso in sé.

In che modo l’IA può cambiare l’esperienza con lo smartphone?

Stiamo lavorando su un’IA predittiva, che non è più solo un assistente, ma una tecnologia che sa dove siamo, cosa ci interessa e ci propone o suggerisce azioni. Se sto per passare davanti a un bar e l’IA sa che prendo sempre il caffè, può chiedermi se desidero ordinarlo. Se sto guardando una pagina web, suggerisce una call to action, una prenotazione, un messaggio. Si tratta di una rivoluzione che riporta lo smartphone al centro delle abitudini digitali, ma con un’intelligenza proattiva.

La Gen Z è un target cruciale per il settore tecnologico. Che cosa cerca in uno smartphone e come Motorola risponde a queste esigenze?

La Gen Z rappresenta quasi il 20% della popolazione italiana: una generazione informata, tecnologica e ancora aperta verso i diversi brand. La Gen Z valuta lo smartphone come un oggetto identitario, oltre che tecnologico, apprezzandone il colore, il design, la fotocamera. Non insegue il processore più potente o lo zoom estremo, ma cerca e apprezza bellezza ed etica. Motorola lavora su materiali sostenibili e su collaborazioni come quella con Pantone per il colore dell’anno. Inoltre promuove iniziative di responsabilità sociale per creare una community che non compra solo un telefono, ma entra in relazione con un universo valoriale.

Qual è oggi la strategia Motorola per consolidare la crescita nel mercato italiano?

Abbiamo puntato molto sul rapporto qualità-prezzo. I nostri display oggi sono Oled a basso consumo, i materiali sono più curati e durevoli, i dispositivi non si scaldano nemmeno con uso intenso. Oltre all’hardware, abbiamo investito in sostenibilità e differenziazione estetica. Un esempio è il nuovo Razr con finiture in legno sul retro. Un altro pilastro è il posizionamento: in Italia oltre il 60% del mercato è composto da telefoni con prezzo al di sotto dei 300 euro. Siamo entrati in questo segmento con un rapporto qualità-prezzo competitivo e abbiamo costruito percorsi di upselling verso fasce più alte. Grazie anche a questo approccio siamo diventati il terzo vendor a volume in Italia. Inoltre, grazie all’appartenenza al gruppo Lenovo, leader It, al rapporto qualità-prezzo e all’affidabilità percepita del brand, abbiamo costruito solide relazioni b2b, diventando partner di numerose aziende.

Quali sono i risultati più significativi raggiunti da quando è partito questo nuovo corso?

Motorola è stata una società pioneristica della telefonia, avendo anche inventato il telefono cellulare. Ma nella fase di passaggio verso gli smartphone ha preferito concentrarsi su altri continenti e mercati, trascurando l’Europa. Quando sono arrivato, Motorola in Italia aveva una quota di mercato dello 0%. Oggi abbiamo raggiunto il 15%, con una quota significativa nella fascia media. Il brand è tornato sugli scaffali e nell’immaginario collettivo. Rilanciare un marchio storico è più complesso che crearne uno da zero: le persone hanno ricordi, ma anche aspettative diverse. Abbiamo costruito fiducia passo dopo passo. Oggi possiamo dire che Motorola è tornata.

Avete da poco presentato nuovi modelli. Come incarnano questa strategia e quale ruolo ha l’IA?

Abbiamo lanciato due famiglie: la nuova gamma Edge 60 e i pieghevoli Razr 60 ultra e Razr 60. Sono modelli che riflettono la nostra visione: estetica, materiali sostenibili, accessibilità e, soprattutto, IA. I telefoni integrano Moto AI, un sistema connesso a più motori cognitivi: Gemini, Perplexity, Meta AI, Copilot. L’utente può scegliere, combinare, esplorare. Funzionalità come Next Move o Playlist Studio trasformano l’esperienza quotidiana in un flusso continuo, predittivo, personalizzato. E non ci fermiamo allo smartphone: ampliamo l’ecosistema con cuffie, orologi, accessori per rafforzare il legame con la community. Abbiamo una visione di lungo termine e un approccio sistemico e integrato ai consumatori. Crediamo sia necessario in un mondo che cambia sempre più velocemente.

L’articolo Intelligenza artificiale e design sostenibile: così Motorola torna protagonista in Italia con il 15% di quota di mercato è tratto da Forbes Italia.

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