Intelligenza artificiale, perché i divieti USA non bloccheranno la Cina secondo Altman
La corsa all'intelligenza artificiale tra Stati Uniti e Cina è tutt'altro che semplice da valutare, e secondo Sam Altman, CEO di OpenAI, sottovalutare Pechino potrebbe essere un grave errore. In un'intervista a CNBC, Altman ha spiegato che i controlli all'esportazione, cioè le regole e le restrizioni che un Paese impone per limitare la vendita o la spedizione di certe tecnologie, come i chip AI più avanzati, difficilmente fermeranno il progresso cinese.
IL PROBLEMA
Negli Stati Uniti, aziende come OpenAI, Meta, Alphabet, Microsoft e NVIDIA guidano la rivoluzione AI, con quest'ultima prima impresa a superare una valutazione di 4.000 miliardi di dollari. In Cina, invece, Baidu, Alibaba, Tencent e ByteDance stanno recuperando terreno con grande determinazione. E a tal proposito, Altman sottolinea che la corsa all'intelligenza artificiale non si riduce a chi è in testa:
C'è la capacità di inferenza, dove la Cina probabilmente può svilupparsi più velocemente. C'è la ricerca, c'è il prodotto; ci sono molti livelli nel complesso. Non credo che sarà così semplice: sono gli Stati Uniti o la Cina ad avere la meglio?
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