Israele ha ucciso il capo militare di Hezbollah

Domenica 23 novembre, Israele ha attaccato Beirut, la capitale del Libano, per la prima volta da giugno. I raid dell’aviazione israeliana, che hanno colpito la periferia meridionale della città, hanno ucciso Haytham Ali Tabatabai, il capo di stato maggiore di Hezbollah. La sua morte è stata confermata anche dal movimento sciita libanese – sostenuto dall’Iran – attraverso un comunicato stampa. 

Secondo il ministero della Salute del Libano, sono almeno cinque le vittime causate dall’attacco israeliano (ventotto i feriti), arrivato a un anno di distanza dal cessate il fuoco firmato da Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano sostiene di aver colpito un edificio residenziale nel sud di Beirut con il chiaro obiettivo di uccidere Haytham Ali Tabatabai, uno dei principali leader di Hezbollah. 

«Continueremo ad agire con forza per prevenire qualsiasi minaccia ai residenti del nord e allo Stato di Israele», ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. L’esercito ha inoltre invitato gli abitanti del nord di Israele, vicino al confine con il Libano, a proseguire con le loro attività quotidiane: secondo l’Associated Press, significa che Israele non si aspetta una risposta militare immediata da parte di Hezbollah.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accusato Haytham Ali Tabatabai di aver guidato il riarmo del gruppo terroristico libanese. I raid aerei israeliani nel sud del Libano si sono intensificati nelle ultime settimane, mentre Israele e Stati Uniti stanno aumentando la pressione su Beirut affinché proceda al disarmo di Hezbollah.

Secondo Israele, il gruppo sta tentando di ricostruire le proprie capacità militari. Il governo libanese, che ha ufficialmente dichiarato di sostenere il disarmo di Hezbollah, ha respinto le accuse, affermando di aver già schierato truppe nel sud e sottolineando che il suo esercito, a corto di fondi, necessita di maggiori risorse.

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