Ius scholae: Forza Italia apre alle opposizioni, “ma solo sulla nostra proposta”

Lug 5, 2025 - 11:00
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Ius scholae: Forza Italia apre alle opposizioni, “ma solo sulla nostra proposta”

La legge sulla cittadinanza infiamma di nuovo gli animi della politica. A innescare la miccia è ancora Forza Italia, che dopo quasi un anno torna a cavalcare con decisione il suo cavallo di battaglia: la proposta sullo Ius scholae. La proposta di legge azzurra è depositata dall’ottobre del 2024 sia alla Camera che al Senato, ma l’iter parlamentare non è mai cominciato. E allora ci pensa il portavoce del partito Raffaele Nevi a lanciare la sfida: “Se il Pd decide di calendarizzare lo Ius scholae, noi siamo pronti a votarlo”. Concetto rafforzato dal leader di FI Antonio Tajani, che spiega: “Il Parlamento è sovrano, chi vuole voti la nostra proposta”.

Pd: “Aperti al confronto, purché FI si dimostri coerente”

Parole che gettano scompiglio in entrambi gli schieramenti. I primi a reagire sono i riformisti del Pd che, con una raffica di post e commenti, plaudono all’apertura di FI e fanno pressing sullo stesso Nazareno per “andare a vedere le carte degli azzurri”. Poi arriva la reazione che filtra dai responsabili della segreteria dem in materia. “La nostra posizione è molto più ambiziosa, ma si tratta pur sempre di un passo in avanti. Siamo aperti al confronto in Parlamento, purché FI si dimostri coerente”, è la linea. A seguire, giunge la disponibilità al dibattito da parte di tutti i partiti di opposizione.

Lega e Fratelli d’Italia chiudono allo ius scholae

Ma a congelare l’entusiasmo ci pensano prima la Lega e poi Fratelli d’Italia. Via Bellerio rispedisce subito al mittente “anche solo l’ipotesi dello Ius scholae”. “La cittadinanza va bene così com’è, lasciamo perdere una propaganda politica di elementi che non riguardano nemmeno il programma del centrodestra”, commenta il leghista Rossano Sasso. Anche FdI, con il responsabile Organizzazione Giovanni Donzelli, tiene a sottolineare “una posizione diversa da FI” sullo ius scholae, peraltro “rafforzata con il referendum”. Ma il muro degli alleati non scoraggia il leader azzurro. Che tuttavia, al margine del question time pomeridiano al Senato, si trattiene con i cronisti per una lunga serie di precisazioni. La prima riguarda il perimetro dell’eventuale convergenza. “Non siamo disponibili a nessuna trattativa sulla nostra proposta”, afferma Tajani. Quindi, “nessuno sconto e nessuna discussione” sui 10 anni di scuola dell’obbligo, previsti dalla pdl di FI e necessari per acquisire la cittadinanza. “Noi siamo sempre stati contro la proposta del Pd che diceva 5 anni”, puntualizza il vicepremier. Tajani cita volontariamente la proposta dei dem, un ‘ibrido’ tra Ius soli e Ius scholae, che prevede, tra l’altro, l’acquisizione della cittadinanza per chi è arrivato in Italia entro i 12 anni e abbia frequentato almeno cinque anni di scuola, inclusa quella dell’infanzia. “Sto aspettando che le opposizioni si dicano favorevoli alla nostra proposta sui 10 anni”, incalza il ministro degli Esteri. Che getta così la palla nel campo dell’avversario. Dove, per ora si registrano diverse temperature. Per il Pd non interviene la leader Elly Schlein. I parlamentari dem, intanto, aprono al confronto e attendono la mossa degli azzurri.

Le opposizioni invitano Forza Italia “a fare sul serio”

Da Avs a +Europa, passando per Iv e M5s, i leader invitano Forza Italia “a fare sul serio” sullo ius scholae e allertano sul rischio che la battaglia di FI “diventi una nuova chiacchiera estiva”. L’unico disposto a votare la pdl targata Forza Italia così com’è sarebbe il leader di Azione Carlo Calenda. Mentre il presidente del M5S Giuseppe Conte appare come il leader più deciso ad aprire una crepa in maggioranza. Il pentastellato ricorda la proposta del Movimento basata sui 5 anni di scuola e invita al confronto immediato. “Se davvero Forza Italia è conseguente ci riempie il cuore, non aspettiamo altro“, stuzzica Conte. L’eventualità, considerata in queste ore nelle fila dell’opposizione, è un voto compatto sulla proposta di FI in tema di ius scholae. Che di fatto, considerata la contrarietà di Lega e FdI, consentirebbe l’approvazione di una legge con una maggioranza inedita. E rischierebbe di minare l’unità del centrodestra e far saltare il banco del governo. A lasciare uno spiraglio è lo stesso Tajani, che azzarda e prende l’impegno di “incardinare la proposta” in Parlamento, e dunque di avviare l’iter. Parole che si affiancano a quelle che suonano come una frenata. “Adesso, però, – rimarca il leader azzurro – ci sono tutti i decreti, è tutto ingolfato. Lo Ius Italiae non è una priorità del momento, la nostra priorità assoluta è la riforma della giustizia”. Dichiarazione che lascia intendere un eventuale avvio dell’iter parlamentare solo a partire da settembre. Tajani issa la bandiera, anche per dare un segnale interno all’area più ‘liberal’ del partito. “Abbiamo le nostre idee, siamo una forza cristiana, liberale, riformista, garantista, europeista e atlantista”, ripete. Ma non abbandona la linea della cautela. Mentre più di qualcuno, tra le fila azzurre, scommette sul fatto che alla fine Forza Italia eviterà la prova di forza, e dunque il rischio connesso di spaccare la coalizione. Intanto Tajani evidenzia che la pdl sullo ius scholae può essere conforme al programma di governo. E minimizza: “Anche la Lega ha presentato la proposta sul Terzo mandato e mica è caduto il governo”. Mentre da FdI arriva vento gelido. “Noi siamo per un vincolo di maggioranza, per discutere le cose fra di noi come maggioranza. Dopodiché ciascuno assume le decisioni che ritiene”, commenta il capogruppo al senato Lucio Malan.

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Redazione Redazione Eventi e News