La Germania e i danni di guerra non pagati, un deputato polacco porta la questione al Parlamento Ue

Bruxelles – Perdita territoriale pari a circa 76mila chilometri quadrati, danni economici complessivi per oltre 1.500 miliardi di dollari, con perdite per 22 miliardi solo nei settori bancario e assicurativo. Sono i conti polacchi sull’occupazione tedesca e il danno che questa ha prodotto tra il 1939 e il 1945, attraverso un’esposizione portata in Parlamento europeo, luogo simbolo della riconciliazione dei popoli, che ricorda come il passato doloroso, proprio per questo, non sempre si riesce a superare.
“L’eredità della guerra” è l’iniziativa promossa da Arkadiusz Murlancik e Emmanouil Fragkos, europarlamentari conservatori (Ecr), polacco il primo e greco il secondo, che hanno voluto non solo ricordare l’atrocità perpetrate dalla Germania nazista nei due Paesi, ma anche ricordare come Berlino non abbia mai risarcito un centesimo dei danni della guerra. Le pretese polacche non sono nuove, vengono solo portate all’interno del Parlamento europeo.
Per l’occasione è stato messo a disposizione dei curiosi e degli interessati una brochure, prodotta dal governo polacco, contenente tutti i calcoli dei danni subiti dalla Polonia, con tanto di richiesta di pagamento, ufficiale, oggetto di una risoluzione del consiglio dei ministri del precedente governo di estrema destra (risoluzione 51, del 18 aprile 2023), in cui assieme al risarcimento danni per oltre 1.500 miliardi di dollari si chiede l’indennizzo dei familiari delle vittime, restituzione dei beni culturali appartenuti alla Polonia e portati in Germania, il riconoscimento delle minoranza polacca in Germania con insegnamento della lingua a scuola.
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“No al silenzio, no alla prescrizione, no alla dimenticanza”, il messaggio contenuto a corredo delle richieste polacche, che stridono con il progetto comunitario. La mostra portata a Bruxelles rischia di mancare l’obiettivo della memoria e riaccendere, al contrario, rancori e tensioni contrari al progetto di integrazione, nato dalla volontà di voltare pagine, andare avanti, e ricominciare. E’ la storia d’Europa che ritorna, con tutte le sue sfaccettature del caso.
La Germania non ha di fatto mai pagato tutti i danni di guerra. All’inizio le potenze vincitrici stabilirono che questo poteva essere fatto solo da uno Stato tedesco esistente e unificato. La prima condizione si verificò solo nel 1949, quando Francia, Regno Unito e Stati Uniti restituirono ai tedeschi le loro zone di occupazione e nacque la Repubblica federale tedesca, ma senza l’est sotto controllo sovietico. La seconda condizione si verificò solo nel 1990, con la Polonia che fino ad allora non poté esprimersi perché ancora sotto influenza sovietica e le potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale che non imposero risarcimenti. Corsi storici contro cui la Polonia prova ancora a fare ricorsi.
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