Porto, nuovo scontro tra Lega e Pd sulla norma “salva Spinelli”: e i sindacati vanno all’attacco


Genova. “Se sapessero leggere l’emendamento capirebbero che non si applica a Spinelli e il governo lo riformulerà”. E’ la replica del viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi – a margine del convegno Uilm su mare e logistica e underwater a Genova – al Pd genovese che ieri aveva chiesto il ritiro dell’emendamento al decreto infrastrutture con l’accusa che sia studiato ad hoc per aggirare la sentenza del consiglio di Stato che ha annullato la concessione del terminal Gpt a Spinelli-Hapag.
“Sarà un emendamento generalista – spiega Rixi – per fare in modo che non ci sia una situazione non gestibile nei prossimi mesi a seguito dell’applicazione di una sentenza. Non si applica al caso Spinelli, perché non si applica a sentenze in giudicato. Serve per dare certezza agli investimenti. Ci sarà scritto, per dipanare qualsiasi dubbio, che è in attesa di una riforma generale e non si applica a sentenze in giudicato”.
“Poi forse il Pd è contrario a questo emendamento perché guarda probabilmente a qualche altro operatore che li ha aiutati in campagna elettorale” rilancia Rixi che lo ripete, sul momento, anche al parlamentare Pd Alberto Pandolfo, all’uscita della sala del convegno. Pandolfo ribatte: “Per noi l’emendamento non è lo strumento giusto, bisogna fare una norma più complessiva”.
Botta e risposta Orlando – Rixi
Meno a caldo e più dura la reazione dell’ex ministro del Lavoro e consigliere regionale del Pd Andrea Orlando: “Utilizzando le solite argomentazioni diffamanti e gettando fango nel ventilatore in realtà si ammette una clamorosa marcia indietro quando si parla di “riformulazione” dell’emendamento sulle concessioni portuali. Il Pd, caro Rixi, è contro l’emendamento al Dl Infrastrutture perché è contrario da sempre a norme fatte per cancellare le sentenze della magistratura, tanto più quando queste norme servono a sanare situazioni concessorie definite da oligarchie in modo opaco. Se vuoi discutere di come sono state finanziate le campagne elettorali in Liguria e a Genova in questi anni e della vergogna che vuoi fare approvare in sede pubblica sono a completa disposizione”.
La controreplica di Rixi è quasi immediata: ““Da un ex ministro della Giustizia ci si aspetterebbe una conoscenza più approfondita del diritto e meno superficialità nell’affrontare temi complessi come quello delle concessioni portuali. L’emendamento al DL Infrastrutture non cancella sentenze, ma interviene per colmare un vuoto normativo che sta generando incertezza e stallo in un settore strategico per il Paese. Le campagne elettorali sono finite. Chi ha avuto responsabilità di governo dovrebbe saper distinguere tra la propaganda e il dovere di costruire soluzioni concrete per l’interesse nazionale. Per quanto riguarda il nostro Ministero, va chiarito che non abbiamo presentato alcun emendamento, ma abbiamo contribuito alla riformulazione del testo in modo tale da escludere esplicitamente qualsiasi applicazione a sentenze già passate in giudicato. A questo punto, mi auguro che il Partito Democratico, in coerenza con le sue dichiarazioni, scelga di votare a favore della norma, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e della certezza del diritto”.
E ancora, la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente della commissione trasporti Valentina Ghio, con i deputati Pandolfo e Pastorino: “Quelle di Rixi sono affermazioni gravi e inaccettabili soprattutto se arrivano da chi ricopre un ruolo di governo, quello stesso governo che da due anni tiene commissariato il porto di Genova e che non rende consultabile la relazione della commissione ispettiva del Mit più volte formalmente richiesta”.
“Rixi si mostra nervoso oltre misura e l’annunciata riformulazione dell’emendamento di cui ha parlato ne è la prova oltre che una clamorosa marcia indietro – continuano – lunedì in commissione trasporti verificheremo a cosa corrispondono i ripensamenti del vice ministro e nel frattempo continuiamo a chiedere il ritiro dell’emendamento così formulato, come abbiamo già fatto. Le norme vanno discusse in modo organico e in un contesto di chiarezza, non si procede a colpi di emendamenti su questioni toccate da procedimenti giudiziari in corso”.
Sul tema anche il Movimento 5 Stelle
Sulla questione c’era stato anche il commento del M5s. Il senatore Luca Pirondini e il coordinatore regionale Stefano Giordano: “L’emendamento e la proroga temporanea della sua concessione in attesa che esso divenga legge, entrambi fortemente voluti dalla Lega, sono vergognosi. Si tratta degli ennesimi interventi ad personam di cui la destra è da sempre maestra come abbiamo potuto vedere in questi ultimi due decenni di sciagure targate centrodestra al potere. Purtroppo per Genova e per la Liguria, quell’intervento certifica i legami che la Procura aveva già ampiamente evidenziato tra la destra regionale e l’armatore, con l’epilogo che ben conosciamo quando il signor Toti e i suoi sodali sono stati arrestati”.
“Oggi, nonostante la lezione della storia recente, chi malauguratamente ancora governa la Regione e l’Italia non ha imparato alcunché e anzi continua a danneggiare la credibilità della Liguria e del suo porto. Non solo la maggioranza si è rivelata incapace di attuare una riforma portuale che, nonostante i proclami, forse non vedremo mai, ma se ne guarda bene dall’approvare regole certe per evitare che in futuro si possano favorire gli amici a seconda del loro peso specifico. A costo di tediare chi ci legge, chiediamo che le concessioni portuali si reggano su corretta concorrenza, trasparenza e confronto. Chiediamo troppo al duo Salvini-Rixi?”, concludono Giordano e Pirondini.
I sindacati: “Forte preoccupazione, la politica agisca con responsabilità”
“Apprendiamo con forte preoccupazione le recenti dinamiche politiche e gli scambi accusatori a mezzo stampa riguardanti la concessione Spinelli-Hapag, porto di Genova la politica ha il dovere di agire con responsabilità, e in questo momento di incertezza, l’unica certezza che chiediamo è la tutela delle centinaia di posti di lavoro che dipendono dal lavoro svolto presso questo terminal”, così in una nota i referenti dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
“Qui non si parla di numeri, ma di persone, padri e madri di famiglia, che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono alla ricchezza e all’operatività del Porto di Genova, vera risorsa strategica per l’intero territorio – dicono – noi non siamo interessati alle dispute politiche o agli schieramenti di bandiera, la nostra priorità assoluta è la garanzia occupazionale, ogni attacco, ogni azione, ogni decisione deve tenere conto dell’impatto sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, non possiamo permettere che i giochi politici o peggio di bottega, mettano a repentaglio la sopravvivenza stessa di così tante famiglie”.
“Chiediamo con forza a tutte le parti in causa, istituzioni, partiti politici ed Autorità di Sistema di mettere immediatamente da parte le diatribe e di concentrarsi su soluzioni concrete che garantiscano la piena occupazione per i dipendenti interessati del terminal, e della logistica merci collegata ad esso senza se e senza ma – aggiungono Poggi, Pietrasanta con Scognamillo, Vella e Gulli con Falvo – è indispensabile che si crei un tavolo di confronto urgente e permanente dove l’unica agenda sia la salvaguardia dei livelli occupazionali, non lasceremo soli i lavoratori né le loro famiglie, tantomeno in questo clima accusatorio ed incerto. Il futuro di queste persone merita chiarezza e certezze immediate, le proroghe debbono servire a studiare soluzioni per i lavoratori e le lavoratrici interessati e non solo per una effimera burocrazia portuale”.
“Ricordiamo che la proroga è stata votata all’unanimità dalla commissione consultiva del porto dove sono insediate anche le parti sociali e sindacali, che hanno quale unico obiettivo la continuità operativa e lavorativa – concludono i sindacati della portualità – siamo pronti a mobilitarci e a utilizzare ogni forma dì lotta necessaria a tutelare i diritti e il futuro dei dipendenti diretti e collegati al Genoa Port Terminal”.
L’Rsa del terminal Gpt: “Lasciateci lavorare in pace”
In serata anche una nota degli Rsa di Uil e Cgil del terminal Gpt Mauro Chiricallo, Giuseppe Cimino e Rosario Carvelli:
“A seguito della sentenza del consiglio di stato, la quale ci penalizza fortemente soprattutto in termini di spazi a terra per lo stoccaggio dei contenitori, facendoci barcamenare tra mille difficoltà, chiede a gran voce, di lasciarci lavorare, essendo, il nostro, un terminal multiporpose che movimenta, merci varie, rotabili e contenitori. È d’obbligo ricordare a tutti, che l’autorità portuale ha fatto negli anni passati investimenti importanti, eseguiti con soldi pubblici, a seguito del piano regolatore, che prevedeva e prescriveva, la creazione di consistenti spazi per lo stoccaggio dei contenitori.
Vale altrettanto la pena ricordare che nel corso di questi ultimi 20 anni, con il nostro lavoro, è stato fornito agli armatori un eccellente servizio, dimostrando ampiamente da parte nostra capacità e produttività elevata, pur lavorando in soli 150mila metri quadri a differenza di altri competitor, che possono contare su superfici decisamente maggiori, pari a 10 volte la nostra. Nonostante ciò, la nostra azienda è cresciuta anno dopo anno con il duro lavoro di tutti i dipendenti incrementando l’occupazione, parametro da non sottovalutare.
Tuttavia c’è chi sostiene che senza la concessione, la nostra occupazione non è a rischio! Tale affermazione è a dir poco assurda, infondata e falsa pertanto sottolineiamo che il nostro lavoro è qui ed è una realtà assolutamente concreta, che merita il rispetto di tutto e tutti.
È chiaro ed evidente che noi, come Rsa, non siamo contro nessuno ma allo stesso tempo non capiamo come certi terminalisti, certe testate giornalistiche e alcuni partiti, si accaniscano contro di noi, calpestando di fatto la nostra dignità e soprattutto il nostro futuro. Chiediamo pertanto alle istituzioni e alla politica di poter lavorare in serenità pianificando e garantendo così un futuro ai nostri figli e la continuità della vita quotidiana alle nostre famiglie, come d’altronde pensiamo faccia chiunque, nella propria vita lavorativa. In ultimo ma non per importanza, rimaniamo allibiti, su come si possa mettere in discussione la volontà della commissione consultiva che all’unanimità ha sancito una proroga della concessione al terminal Spinelli. Troviamo tale attacco totalmente ingiustificato e dubbio gusto ribadendo l’importanza degli innumerevoli posti di lavoro messi in discussione”.
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