“La guerra è merda”, Charmelot presenta il suo ultimo libro sabato a Palazzo Ducale

Genova. Il giornalista francese Jacques Charmelot – che è stato corrispondente di guerra per molti anni in Africa, Medioriente ed Europa – sarà a Genova per presentare il suo ultimo libro pubblicato da Edizioni Solferino dal titolo La guerra è merda.
L’appuntamento è previsto per sabato 6 dicembre alle ore 18.30 nella Sala del Maggior Consiglio. A dialogare con l’autore ci saranno la giornalista Lilli Gruber e l’imprenditore Luca Josi. Interverrà anche la sindaca di Genova Silvia Salis.
Attraverso la sua esperienza di giornalista inviato su vari fronti, i ricordi del padre arruolato a sedici anni nella Prima guerra mondiale, i racconti di soldati e testimoni, i dati sempre più sconvolgenti degli studi più accreditati, Charmelot entra in profondità nella realtà e nelle implicazioni dei conflitti, svelando il sistema corrotto di potere che in nome del profitto sta infiammando il mondo.
Nel libro sono affrontati temi forti che smontano qualsiasi idea di guerra nobile, giusta ed eroica. Sfilano nelle pagine di Charmelot argomenti e immagini crude: la vita di un soldato è un incubo di terrore e malattie intestinali, la smobilitazione dei veterani è una lotta contro la sindrome post-traumatica e le ferite morali. E poi la corsa agli armamenti e la conduzione delle campagne militari che diventano occasione di corruzione pubblica e privata, un enorme spreco di denaro e un pericolo concreto per la democrazia.
Sotto le menzogne della propaganda – è questo il messaggio ultimo del libro – si cela un’unica grande verità: nei conflitti non vince nessuno, tranne i colossi della produzione di armi – tradizionali e hi-tech – e i tiranni di ogni latitudine.
Jacques Charmelot, giornalista francese, è stato corrispondente di guerra dell’Agence France-Presse in Africa, Medioriente ed Europa, prima di dedicarsi a una carriera di regista di documentari con produzioni internazionali tra Francia, Germania e Italia. È autore del romanzo bestseller Kerbala (Rizzoli 2011).
Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili
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