Uno sguardo al 2026 per la cybersecurity: cosa possiamo aspettarci dal futuro?

Dicembre 3, 2025 - 21:00
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Uno sguardo al 2026 per la cybersecurity: cosa possiamo aspettarci dal futuro?

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Il panorama della cybersecurity cambia a una velocità inquietante: le minacce potenziate dall’IA, i deepfake e i data breach stanno raggiungendo un livello di complessità mai visto finora.

Volgendo lo sguardo al futuro per immaginare il 2026, possiamo dire con certezza che gli attaccanti stanno ampliando il loro arsenale: aziende e privati devono farsi trovare pronti, preparando misure e strategie difensive adeguate. Per aiutare il lettore in questa ardua impresa, abbiamo preparato una panoramica dei trend emergenti, arricchita da qualche consiglio per prepararsi da subito.

Le minacce in evoluzione

Nel 2025 la frequenza e la sofisticazione degli attacchi informatici in Italia hanno subito una brusca impennata. Un report recente mostra oltre 2.700 incidenti gravi monitorati dal CLUSIT, con un aumento anno-su-anno del 36%. Basandoci su questi numeri, non è irragionevole pensare che nel 2026 assisteremo a un “salto qualitativo” sul fronte degli attacchi: automazione, IA malevola, ricognizione estesa delle minacce e deepfake vocali/video per attacchi BEC (Business Email Compromise).

In particolare, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha evidenziato che l’uso criminale dell’intelligenza artificiale sarà un elemento ancora più centrale nei mesi a venire. Anche per questo, ha consigliato l’adozione di strumenti difensivi basati sull’IA.

In aggiunta, il fenomeno dell’hacktivism, talvolta mosso da motivazioni geopolitiche, è cresciuto di peso, specialmente nei casi di attacchi verso infrastrutture critiche. Tutti questi elementi fanno comprendere l’importanza di soluzioni difensive integrate.

Strategie di difesa per il 2026

Per contrastare queste minacce, bisogna orientarsi verso modelli più resilienti. Tre leve stanno emergendo con forza:

  1. Zero-Trust e identità forte

Il modello zero-trust, che prevede che nessun device o utente sia automaticamente sicuro, sta passando da “principio teorico” a dettame operativo. Nella pratica si traduce in MFA estesa, privilegi minimi, segmentazione delle reti e verifica continua dei dispositivi.

  1. Automazione, IA difensiva e rilevazione continua

Le soluzioni tradizionali non bastano più: servono sistemi automatici (SOAR), intelligenza artificiale in grado di rilevare le minacce, monitorare con costanza e rispondere agli incidenti. In particolar modo se gli asset da proteggere sono di alto valore, ad esempio supply chain.

  1. Crittografia, protezione dei dati e backup robusti

Con la crescita dei data breach e le attività ispettive del Garante per la protezione dei dati personali, non si può fare a meno di cifratura end-to-end, classificazione dei dati, backup immutabili e test di ripristino. Il Piano ispettivo del Garante per il 2° semestre 2025 aveva già sottolineato l’attenzione verso i dati biometrici e il telemarketing.

Dispositivi smart, streaming e VPN gratuite: cosa sapere

Nel contesto domestico, sempre più ricco di “smart device”, la superficie d’attacco cresce: TV, speaker, videocamere, router possono diventare target silenziosi per gli hacker.

Ecco i nostri consigli:

  • Utilizza reti separate (es. guest WiFi) per i dispositivi IoT.
  • Assicurati che firmware e software siano aggiornati automaticamente.
  • Disattiva servizi non necessari (ad esempio UPnP, microfono) ove possibile.
  • Usare una VPN affidabile può aumentare la sicurezza e la privacy su vari dispositivi smart, come Fire Stick, smart TV e router domestici. Chi cerca una VPN gratis per Fire Stick può valutare soluzioni che offrano funzioni come kill switch, split tunneling e protocolli moderni, così da garantire una connessione stabile e protetta.

Cosa fare adesso per arrivare preparati al 2026

  • Attiva l’autenticazione a più fattori (MFA) e usa un password manager; promuovi l’uso di chiavi FIDO2 per gli account sensibili.
  • Mappa e segmenta applicazioni e reti critiche; attua un controllo continuo sui dispositivi e revisione dei privilegi.
  • Estendi soluzioni EDR/XDR a endpoint, server e cloud; automatizza il triage degli incidenti.
  • Esegui test di backup e ripristino (3-2-1) su base trimestrale; valuta scenari di attacco AI-driven.
  • Forma il personale su phishing, social engineering e deepfake awareness, con simulazioni realistiche.
  • Proteggi i dispositivi domestici e di streaming: rete ospiti, VPN, aggiornamenti costanti.

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