Da Lozza al mondo: il viaggio solidale di WAF parte da un’amicizia

Dicembre 3, 2025 - 21:40
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Da Lozza al mondo: il viaggio solidale di WAF parte da un’amicizia
Radio Materia

Tre amiche in viaggio, un’amicizia che si rafforza e una domanda che, al ritorno, diventa impossibile da ignorare: come trasformare un dono così grande in qualcosa da restituire al mondo?
È così che nasce, negli anni Ottanta, l’embrione di quella che oggi è la Waf – Worldwide Assistance Foundation, un’associazione che da Lozza è riuscita ad abbracciare i cinque continenti.

La loro storia è stata raccontata ai microfoni di Radio Materia, nella trasmissione Soci All Time, un progetto realizzato in collaborazione con il Csv Insubria, dedicato alle associazioni del territorio.

Ospiti della puntata Nadia Guaiti e Massimina Poretti, due delle fondatrici della Waf, che hanno raccontato con emozione un cammino lungo oltre trent’anni fatto di incontri, viaggi, sorrisi e responsabilità.

Oggi la Waf è presente in Africa (Senegal, Uganda, Malawi, Tanzania, Benin), in Asia (India, Cambogia, Thailandia), in Oceania, in Europa e nelle Americhe. Il cuore del progetto sono i bambini: 150 quelli sostenuti stabilmente attraverso l’istruzione in India, Cambogia e Senegal, grazie alle adozioni a distanza e al lavoro sul territorio con missionari salesiani, suore orsoline e missionari verbiti.

«Siamo convinte che l’istruzione sia l’arma più potente per cambiare il mondo» raccontano. Ed è una convinzione che non resta teoria, ma diventa azione concreta: scuole, sostegno sanitario, accompagnamento educativo. Sempre con un principio chiaro: il 100% delle donazioni raccolte viene destinato ai progetti, perché le spese organizzative sono coperte direttamente dai soci

Lo sguardo sul territorio

L’attenzione è anche per il territorio: dall’asilo di Lozza a realtà come “Il Pezzettino”, “La Casona” e “Il Parallelo” a Castellanza, fino ai piccoli fondi di emergenza per famiglie in difficoltà. Perché, spiegano, «non si può avere uno sguardo sui lontani senza tenere aperto il cuore per i vicini».

A rendere speciale questa esperienza non sono solo i numeri, ma le storie. I viaggi nelle missioni, le valigie che partono piene e tornano ancora più colme di doni, le bambine di un tempo che oggi sono madri e forse anche nonne. «Ci sono volti che non si dimenticano più, ti entrano nel cuore e lì restano».

E poi c’è il modo di fare solidarietà, che nella Waf ha un nome preciso: Smile to smile. Non solo bisogno, ma anche dignità. Per questo gli eventi organizzati dall’associazione – spettacoli teatrali, serate musicali, feste solidali – vogliono essere prima di tutto luoghi di incontro e bellezza.

Tra le iniziative più originali di questo Natale c’è il “Panettone virtuale”: una donazione libera, senza pacchi da scartare, ma con un valore che va lontano. Il senso è semplice: quel panettone simbolico può diventare scuola, cure, futuro.

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