L’Ue appesa a Pedro Sanchez: se salta lui in Spagna i socialisti potrebbero scaricare il Ppe

Lug 2, 2025 - 14:00
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L’Ue appesa a Pedro Sanchez: se salta lui in Spagna i socialisti potrebbero scaricare il Ppe

Bruxelles – Se cade il governo a guida socialista in Spagna, e l’attuale premier Pedro Sanchez esce di scena, per la legislatura europea si pone l’interrogativo sul proseguimento. I malumori, all’interno di partito, e soprattutto, gruppo socialista in Parlamento europeo, non sono pochi e sono ancora più forti dopo il dietro-front dell’esecutivo comunitario sulla legge contro il green-washing. Della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e della sua famiglia politica, il Ppe, ci si fida sempre meno, e la questione spagnola rischia di provocare la scintilla che l’Ue non può permettersi.

Fin qui i socialisti hanno collaborato con i popolari. Qualcuno sostiene che sia mancato il coraggio di andare allo scontro, ma i ben informati sostengono che si sia trattato di politica pura e semplice. Raffaele Fitto per il ruolo di vicepresidente esecutivo non è piaciuto, ma si è ottenuto in cambio Ribera alla Transizione pulita, e dunque a guardia del Green Deal caro ai socialisti, e un mandato per Antonio Costa alla testa del Consiglio europeo. Sanchez è stato in qualche modo l’ago della bilancia, un elemento di garanzia, riconoscono a Bruxelles. Ora che il leader socialista è in crisi per lo scandalo corruzione che ha investito il suo partito e il numero tre del Psoe, si guarda agli sviluppi dello Stato membro, da cui dipendono gli equilibri europei.

Se i socialisti socialisti spagnoli dovessero ritrovarsi all’opposizione in patria, sono pronti a fare lo stesso in Europa: questa la sintesi estrema, complice anche la condotta del Ppe e ripensamenti, come quelle sulla lotta al greenwashing, che riguardano legislazioni oggetti di accordi già raggiunti e rimessi in discussione. Il vaso colmo potrebbe dunque tracimare davvero.

Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen [foto: la Moncloa]
La truppa spagnola in Parlamento europeo sarebbe pronta a far saltare il banco e guidare i colleghi di gruppo in questo nuovo scenario. Il dato politico che emerge è questo, e non è di poco conto. Perché von der Leyen e il Ppe potrebbero acquisire maggior peso in Consiglio, in caso di cambio di leadership in Spagna, ma non avrebbero il controllo dell’Europarlamento. Sovranisti (Esn) e patrioti (PfE) non avrebbero la stessa capacità di sostenere la Commissione in approvazione di dossier delicati quanto fondamentali quali il bilancio comune.

C’è dunque un avvertimento, l’ultimo, per von der Leyen e il Ppe: tenere la barra a dritta, smettere di flirtare con estrema destra ed euroscettici, oppure i popolari si assumeranno la responsabilità della deriva delle legislatura europea. Nel momento di rinnovata forza politica del Ppe Pedro Sanchez dunque ha un peso, e con lui il socialismo europeo.  Se salta lui, rischia di saltare l’Ue.

Teresa Ribera, la commissaria spagnola indicata Sanchez, prova a gettare acqua sul fuoco. Il mandato politico “che abbiamo ricevuto come collegio dei commissari e il sostegno alla presidente della Commissione europea sono la guida principale che dobbiamo seguire“, sottolinea la vicepresidente esecutiva per la Transizione ecologica. Che precisa: “Questo mandato è sostenuto dalle forze pro-europee che comprendono i Verdi, i Socialdemocratici, i Liberali e il Partito Popolare europeo, che hanno sottolineato l’importanza del motore verde per costruire la competitività e l’equità sociale”. In tal senso “penso che questo sia ciò che stiamo cercando di fare e ciò che abbiamo fatto”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia