Manutenzione antincendio, nuova proroga per la qualificazione dei tecnici

lentepubblica.it
La qualificazione obbligatoria per i tecnici che hanno come incarico la manutenzione degli impianti antincendio dovrà attendere ancora: arriva una nuova proroga.
Con un nuovo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Interno – di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha stabilito che le disposizioni introdotte dal DM 1° settembre 2021 entreranno pienamente in vigore soltanto a partire dal 25 settembre 2026.
Si tratta dell’ennesimo rinvio per una norma che avrebbe dovuto garantire maggiore professionalità e standard più elevati nel settore della sicurezza antincendio. La prima applicazione era prevista già nel 2022, ma negli anni successivi l’attuazione è stata progressivamente spostata: prima al 2023, poi al 2024, quindi al 2025, fino all’attuale slittamento al 2026.
Perché un nuovo rinvio
Il Governo motiva questa scelta con una serie di criticità emerse nella fase preparatoria. Da un lato, le continue modifiche alle normative tecniche richiedono aggiornamenti costanti delle procedure di qualificazione, rendendo complesso fissare criteri definitivi per gli operatori del settore. Dall’altro, l’infrastruttura necessaria per svolgere gli esami di abilitazione non è ancora pronta: mancano infatti centri di valutazione adeguatamente attrezzati e distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Un ulteriore ostacolo riguarda la piattaforma informatica che dovrà gestire l’intero iter di riconoscimento dei tecnici qualificati. Lo sviluppo del sistema non è ancora completato e il Governo ritiene indispensabile avere un’applicazione pienamente funzionante prima di rendere operativo l’obbligo.
Le modifiche introdotte
Oltre alla proroga, il decreto del 15 luglio 2025 apporta anche alcune correzioni di carattere tecnico al testo originario del 2021. In particolare, vengono ridefinite alcune competenze all’interno del Corpo nazionale dei vigili del fuoco: la responsabilità per la prevenzione e la sicurezza non sarà più solo di natura tecnica, ma comprenderà anche i profili legati all’antincendio e all’energia. Si tratta di un adeguamento lessicale che rispecchia l’evoluzione del settore e l’interconnessione sempre più stretta tra sicurezza, sostenibilità e gestione energetica.
Un percorso ad ostacoli
Il DM 1° settembre 2021 rappresentava una svolta per il comparto delle manutenzioni antincendio. L’obiettivo era garantire che le verifiche sugli impianti e sulle attrezzature venissero svolte esclusivamente da personale qualificato, in grado di assicurare interventi conformi agli standard europei e nazionali. Tuttavia, la sua applicazione si è trasformata in un percorso a ostacoli.
La necessità di esaminatori con competenze specifiche, unita alla carenza di strutture adatte per ospitare prove pratiche, ha rallentato l’intero processo. Inoltre, le continue novità normative – comprese quelle provenienti dall’Unione Europea, come i recenti regolamenti sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione – hanno reso necessario un continuo aggiornamento dei criteri previsti.
Le conseguenze per il settore
La proroga lascia in sospeso migliaia di professionisti che da anni attendono una regolamentazione definitiva. Le aziende di manutenzione, in particolare, si trovano a operare in un quadro di incertezza, dovendo investire in formazione senza avere ancora date certe sull’entrata in vigore dei nuovi requisiti.
Allo stesso tempo, questa dilatazione dei tempi solleva interrogativi sulla sicurezza complessiva del sistema. Sebbene non sia in discussione la professionalità degli operatori già attivi, l’assenza di un riconoscimento formale delle competenze rischia di generare disparità di trattamento tra i lavoratori e di rallentare l’adozione di standard condivisi a livello nazionale.
Il contesto normativo
Il decreto si inserisce in un quadro legislativo ampio e complesso, che negli ultimi anni ha visto una stratificazione di norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e prevenzione incendi. Dal Testo unico del 2008 alla normativa europea sui gas fluorurati e sui prodotti da costruzione, fino alle regole più recenti sul riordino delle competenze dei vigili del fuoco, l’insieme di riferimenti normativi è in costante evoluzione.
Proprio questa complessità risulta addotta come ragione principale del rinvio: uniformare regole diverse e in continuo aggiornamento richiede tempi più lunghi di quelli inizialmente previsti.
Verso il 2026
Con la proroga al 2026, le istituzioni si concedono un ulteriore margine di tempo per colmare le lacune organizzative e tecnologiche che finora hanno impedito l’attuazione del decreto. L’auspicio, per le imprese e per i lavoratori del comparto, è che non si tratti dell’ennesima tappa di un rinvio infinito, ma dell’occasione per costruire finalmente un sistema stabile e uniforme di qualificazione.
La sicurezza antincendio resta infatti una priorità assoluta, sia per la tutela dei lavoratori sia per la salvaguardia dei cittadini e del patrimonio. L’efficacia delle norme, tuttavia, dipende dalla loro effettiva applicazione: solo con regole chiare, procedure funzionanti e strumenti adeguati sarà possibile garantire standard elevati e omogenei su tutto il territorio nazionale.
Manutenzione antincendio, nuova proroga per la qualificazione dei tecnici: il decreto in Gazzetta Ufficiale
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