No alla violenza propal nelle università, un appello per il docente malmenato a Pisa

Settembre 26, 2025 - 21:00
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No alla violenza propal nelle università, un appello per il docente malmenato a Pisa

Dieci giorni fa la lezione del Professor Rino Casella, docente di diritto comparato all’Università di Pisa, è stata interrotta da un gruppo di studenti propal che hanno contestato al docente posizioni sioniste. Quando uno studente si è ribellato all’interruzione della lezione e all’occupazione dell’aula, è stato aggredito dai manifestanti e lo stesso professore, intervenuto in suo aiuto, è stato malmenato (sette giorni di prognosi).

Dopo l’episodio, il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi è sembrato più preoccupato di prendere le distanze dal docente che dagli aggressori, assicurando che non li avrebbe denunciati; ha poi ribadito l’impegno dell’ateneo per la causa di Gaza, testimoniato dalla sospensione di alcuni accordi di collaborazione con centri di ricerca della stato ebraico e la non condivisione delle idee «da simpatizzante di Israele» di Casella, pur ammettendo che «tutto questo non giustifica ciò che è accaduto, la lezione interrotta, i pugni, le aggressioni».

Il fatto è però che del professor Casella non è stata messa pacificamente in discussione una posizione politica, contestabile come quella di chiunque altro, ma – tutt’altro che pacificamente – la libertà di fare il proprio lavoro, senza diventare bersaglio di violenze a quanto pare assistite, nella vulgata, da una giustificata scriminante politica.

In questo quadro, risulta salutare un appello in favore non delle opinioni del Professor Casella, ma del suo diritto a non essere considerato per esse bersaglio legittimo dell’odio anti-israeliano e del dovere dell’università italiana di prevenire e reprimere la caccia all’ebreo o al sionista. A promuoverlo è stato un gruppo di studiosi, ricercatori e docenti di varie parti d’Italia e di diverso orientamento politico.

Vale la pena di documentarlo perché è di invidiabile chiarezza e spiega perché essere contro il governo Netanyahu non può autorizzare alcuna discriminazione verso ebrei, israeliani e presunti fiancheggiatori sionisti negli atenei del Paese che – come è bene ricordare – fu quello delle leggi razziali.

Appello in solidarietà del Professor Rino Casella
I crimini di cui è vittima la popolazione civile di Gaza a causa della sproporzionata risposta di Israele al sanguinoso attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2023 non possono essere utilizzati a pretesto per giustificare episodi di discriminazione e intolleranza. Esprimiamo la nostra solidarietà al collega Rino Casella, il quale il 16 settembre 2025, presso l’Università di Pisa, è stato vittima di un’aggressione squadristica da parte di un gruppo di manifestanti propal che ha interrotto la sua lezione, usando violenza fisica contro di lui e contro uno studente, in difesa del quale il professore era intervenuto.

Simili episodi di intolleranza, che per la minore entità delle conseguenze spesso non raggiungono gli organi di stampa, sono diffusissimi dentro e fuori i nostri atenei e sono il risultato di una campagna d’odio irresponsabilmente alimentata da settori della politica, dell’informazione, del mondo accademico e dell’industria culturale, che da diversi mesi additano qualunque libera istituzione israeliana, qualunque personaggio pubblico, addirittura semplici cittadini quali complici di genocidio, a prescindere dal loro effettivo sostegno al governo e all’azione militare di Israele. Stigmatizziamo allo stesso modo l’utilizzo improprio, a scopo denigratorio e insultante, dell’aggettivo “sionista”: il sionismo non è sinonimo di Netanyahu, ma movimento di emancipazione del popolo ebraico, con un forte radicamento nel pensiero democratico e socialista.

Auspichiamo che l’Università e le istituzioni del sapere incoraggino piuttosto un ritorno alla ragionevolezza e al senso critico, il che in fondo è l’alta missione alla quale tutti noi docenti siamo chiamati, perché si impari a distinguere nuovamente tra popoli e governi, tra popoli e gruppi terroristici, sottraendo il dibattito pubblico alla spirale senza fine degli opposti fondamentalismi.

I firmatari:
Valerio Sanzotta, Simone Albonico, Maurizio Sonnino, Carlo Fusaro, Cristiano Chiusso, Ermanno Cavazzoni, Paola Cosentino, Franco Gori, Giancarlo Graziola, Aldo Ravazzi Douvan, Silvia Godelli, Monica Gemelli, Claudia Di Cave, Alessandro Delitala, Giorgio Sacerdoti, Vittoria Grasso, Stefania Mazzone, Diego Quaglioni, Massimo Gulisano, Luca Imeri, Antonio Semi, Hugo Estrella, Giovanni Barberi Squarotti, Giovanni Levi, Francesco Bausi, Patrizia Tosini, Silvia Berti, Alessandra Tarquini, Bruna Soravia, Tullio Della Seta, Anselmo Calò.

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Redazione Redazione Eventi e News