Milano Fashion Week 24 settembre: tutte le sfilate più importanti in poche parole

Settembre 27, 2025 - 12:30
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Milano Fashion Week 24 settembre: tutte le sfilate più importanti in poche parole

Il 24 settembre si è imposto come una delle giornate più dense e significative della Milano Fashion Week Primavera/Estate 2026. Un giorno che ha saputo unire la forza iconica delle grandi maison con l’energia dei nuovi protagonisti della moda contemporanea. Le passerelle hanno raccontato una pluralità di visioni: romantiche, concettuali, artigianali, metropolitane. Ma a fare la differenza è stato il modo in cui la città ha saputo trasformare la moda in un’esperienza culturale diffusa.

Tra sfilate, installazioni immersive, mostre e premi dedicati all’inclusività, Milano ha mostrato la sua capacità di parlare non solo di abiti, ma di idee, identità e futuro. Una giornata che ha confermato come la Fashion Week non sia più soltanto una vetrina di collezioni, ma un ecosistema di creatività e pensiero.

Milano Fashion Week 24 settembre: ecco cosa è successo

La giornata è iniziata con una serie di sfilate che hanno mostrato la varietà di linguaggi presenti oggi nella moda italiana. Luisa Beccaria ha aperto con un’estetica romantica e floreale, mentre Jil Sander ha presentato una collezione minimalista e rigorosa, rivelando un’eleganza essenziale.

Daniela Gregis e Antonio Marras hanno aggiunto una dimensione artigianale e narrativa, con tessuti che raccontavano storie di territori e memorie personali. Fendi ha occupato la fascia centrale della giornata con uno show che ha unito heritage e modernità, confermando il ruolo centrale delle grandi maison nel disegno globale della moda milanese.

Il pomeriggio ha visto sfilare Vivetta, Missoni, Onitsuka Tiger e N.21, offrendo un caleidoscopio di approcci stilistici, dal pop surreale al rigore contemporaneo, fino allo streetwear sofisticato. Etro ha proposto una visione rinnovata del proprio DNA boho-chic, mentre il debutto del brand londinese KNWLS ha segnato un’apertura interessante verso talenti internazionali meno consolidati nel contesto milanese.

Allo stesso tempo, Palazzo Clerici ha ospitato “Pucciverse”, un’installazione immersiva firmata Pucci che ha trasformato la moda in esperienza sensoriale. Lontano dalle passerelle, la Pinacoteca di Brera ha accolto per la prima volta una mostra dedicata a Giorgio Armani, con 150 abiti d’archivio che hanno raccontato decenni di eleganza e visione.

La sera ha portato con sé un momento carico di significato con la cerimonia dei Black Carpet Awards al Teatro Manzoni. L’evento ha messo al centro temi come inclusione, diversità e innovazione, valorizzando figure creative di ogni provenienza e background.

Il CNMI Fashion Hub in Piazza Mercanti ha continuato a rappresentare il cuore culturale e sperimentale della settimana, con talk, mostre e installazioni dove si sono incontrati moda, tecnologia e arte contemporanea. Uno degli eventi più rilevanti è stata la sfilata collettiva “Floating Wefts Orchid Pavilion”, che ha dato spazio a designer emergenti cinesi in un dialogo tra estetiche e culture differenti. Un segnale concreto di come Milano si stia aprendo sempre più al confronto globale.

Insomma: un secondo giorno ricco di avvenimenti. Siamo sicuri che la MFW2026 continuerà a regalarci soddisfazioni!

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