“Nomi Cose Città” al circolo Quarto Stato porta alla scoperta di tre città di mare


Dall’Adriatico all’Africa: riparte il viaggio di “Nomi Cose Città”, la rassegna al Circolo Quarto Stato di Cardano al Campo che riflette sull’idea di città, attraverso un percorso che tocca una città ogni mese, con iniziative dentro gli spazi del circolo cardanese.
La rassegna ha debuttato a inizio 2025 e nei primi sei mesi ha già proposto sei città (due italiane, tre europee, una negli Usa).
In questo nuovo ciclo di autunno 2025 saranno tre le città che saranno protagoniste. Città di mare, porti aperti al mondo e a identità in trasformazione.
Primo appuntamento venerdì 10 e sabato 11 ottobre, alla scoperta di Trieste, città di antiche radici multiculturali, di confine, luogo di incontri e scontri, città-laboratorio.
Ad aprire – venerdì sera – un incontro da non perdere, con Helena Janeczek, Premio Strega 2018, e Federica Manzon, Premio Campiello 2024, che dialogano a partire da due romanzi, che hanno per sfondo la città di confine in due momenti di snodo del Novecento. Un racconto di una città di identità plurali, incontri e scontri.
Ma ci saranno anche le storie di piccole peculiarità triestine e la storia di Franco Basaglia e della rivoluzione della psichiatria, iniziata sui colli della città più a Est d’Italia. E ancora un momento musicale live – al sabato sera – che in modo un po’ provocatorio porterà a contatto con la realtà di oggi della città.
La seconda tappa porterà alla scoperta di una città oltre confine: Marsiglia, metropoli mediterranea, francese ma anche italiana, araba, africana. Sabato 15 e domenica 16 novembre negli spazi del circolo di Cardano se ne parla tra musica, romanzi e molto altro.
La terza tappa – ultima del 2025 – porta oltre il Mediterraneo: a metà dicembre si va a Dakar, città antica e oggi tra le più vibranti metropoli africane, con una vivace produzione culturale. Musica, libri, fotografie e documentari racconteranno la trasformazione dell’abitato, la città come spazio di libertà, ma anche temi globali come l’impatto dei cambiamenti climatici.
Come sempre, per ogni tappa, la cucina del Quarto Stato propone anche piatti tipici per cena e aperitivo, una via facile (ma non banale) per accostarsi alla cultura delle diverse città.
Nella prima tappa, ad esempio, l’aperitivo sarà ispirato ai sapori e alle atmosfere delle “osmize”, i rustici punti di ristoro temporanei che le aziende agricole aprono per periodi limitati nel territorio del Carso intorno a Trieste.
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