Nella nuova puntata del podcast di Greenreport: la Cop30 e gli eventi meteo estremi che colpiscono l’Italia

Novembre 18, 2025 - 07:00
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Nella nuova puntata del podcast di Greenreport: la Cop30 e gli eventi meteo estremi che colpiscono l’Italia

«C’è un’isola del mar dei Caraibi che è la più esposta e colpita da eventi climatici catastrofici. Ma L’Italia come è messa in questa classifica?». Apre con questa domanda, Maurizio Izzo, la nuova puntata del podcast di Greenreport. E la risposta del nostro direttore responsabile non si fa attendere: «Siamo messi davvero male. Noi siamo al sedicesimo posto nella speciale classifica dei 195 Stati del mondo più bersagliati nell'ultimo trentennio». Ufficialmente sono oltre 800.000 le persone che hanno perso la vita in tutto il mondo a causa di eventi meteo estremi, che hanno causato danni economici per la stratosferica cifra di 4.500 miliardi di dollari.  Come Italia siamo messi davvero molto male, restiamo alle spalle o davanti ai Paesi più poveri del globo, finiti nell’elenco dei meno difesi di fronte a impatti mai visti con questa frequenza e intensità, ma con la sostanziale differenza di esser a pieno titolo tra i Paesi più sviluppati e più attrezzati per reagire tutelando persone, beni pubblici e privati, luoghi.  Abbiamo uno dei migliori Piani di adattamento: è tempo di realizzarlo ci ricorda Erasmo d’Angelis.

La conferma di questi dati, sottolinea Izzo, arriva anche da un report dell’agenzia per i rifugiati che evidenzia come ormai il fenomeno migratorio sia anche originato dalla crisi climatica. Negli ultimi 10 anni, dice Unhcr, ci sono stati 250 milioni di sfollati per eventi climatici estremi dovuti alla crisi climatica. Un numero destinato a crescere nei prossimi anni. 

La notizia successiva selezionata dal direttore responsabile di Greenreport riguarda la conferenza sul clima in corso in Brasile, dove «c’è un po’ di tutto»: «Rappresentanti istituzionali di quasi tutti i paesi del mondo, associazioni, esperti e anche petrolieri. Sembra incredibile vero? Non è una novità. Nelle passate edizioni dei vertici delle Nazioni Unite dedicati alla crisi climatica sono stati almeno 5.368 i “rappresentanti d’interessi” dell’industria dei combustibili fossili che hanno partecipato ai negoziati. Una lobby agguerrita e ricca che gli organizzatori proveranno ad arginare in questa sessione ma con poche probabilità di successo».

Tra l’altro, prosegue Izzo nella selezione delle principali notizie pubblicate dal nostro giornale negli ultimi giorni, come previsto si va verso un fallimento della conferenza sul clima, e resteranno alla fine le parole con cui il segretario delle Nazioni unite aveva aperto il vertice: «Il fallimento nel limitare il riscaldamento globale a 1,5°C non è solo un errore politico, è un fallimento morale e una negligenza mortale».

«Parole – chiosa Izzo – che alla fine si sono rivelate profetiche».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia