Nuovi droni ispirati ai rapaci: potranno consegnare pacchi in città e ispezionare pale eoliche
Droni che imitano la natura per superare i limiti attuali del volo urbano e marittimo? Non è la prima volta che si usa un simile approccio, ma è questa l’idea alla base di un progetto portato avanti dall’Università di Surrey, che sta studiando il comportamento dei rapaci notturni per sviluppare droni capaci di muoversi con agilità tra i grattacieli o resistere al vento delle coste.
Oggi il settore si divide fondamentalmente fra due modelli dominanti: i multicotteri, che garantiscono manovre precise ma consumano molta energia, e i droni ad ala fissa, in grado di coprire distanze maggiori ma con poca flessibilità nelle manovre. La sfida è unire autonomia e agilità in un unico mezzo. Qui entrano in gioco i gufi, tra i migliori volatori in natura quando si tratta di virare in spazi stretti e rimanere stabili anche in correnti irregolari.
Il progetto, battezzato Learning2Fly, si concentra proprio sull’osservazione di questi uccelli. Secondo Olaf Marxen, docente di aerodinamica e responsabile della ricerca, la natura ha già risolto molti dei problemi che affliggono i droni. Gli uccelli di preda, infatti, sanno affrontare ambienti complessi senza perdere controllo. Replicare almeno in parte queste strategie, con l’aiuto del machine learning, potrebbe portare a droni ad ala fissa finalmente adatti al caos delle metropoli e alle raffiche in mare aperto.
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