Oss. Agrofarma: vendite prodotti fitosanitarie -18% in 10 anni

Novembre 12, 2025 - 07:30
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Oss. Agrofarma: vendite prodotti fitosanitarie -18% in 10 anni

Roma, 11 nov. (askanews) – In Italia le vendite di prodotti fitosanitari si sono ridotte complessivamente del 18% tra il triennio 2021-2023 e quello 2012-2014. Al primo posto il calo dei fungicidi, seguito dagli erbicidi. Le riduzioni osservate sono ancora più significative quando si guarda ai volumi di principi attivi contenuti nei prodotti: -24% nel periodo considerato. L’Italia registra una riduzione decisamente significativa rispetto ai Paesi analizzati e alla media UE-27. Il risultato di una gestione più attenta delle risorse, che tiene conto delle specifiche esigenze stagionali e climatiche. Allo stesso tempo, l’uso di principi attivi anche di origine biologica ha visto un incremento significativo del +133% nello stesso periodo, segno di una crescente attenzione nello sviluppo di nuove soluzioni.

Sono gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report curato in collaborazione con Aretè che semestralmente fornisce informazioni sullo stato dell’arte dell’agricoltura italiana e del comparto agricolo. A livello di sicurezza alimentare, l’Italia continua a mantenere una forte leadership: i dati mostrano che siamo tra i Paesi con la più bassa presenza di residui di agrofarmaci negli alimenti, con appena l’1% di alimenti con residui di prodotti fitosanitari sopra i limiti consentiti. Questo risultato testimonia la professionalità e l’alta qualità della filiera agricola italiana, che applica rigorosi standard di sicurezza alimentare, rendendo la nostra agricoltura una delle più sicure a livello mondiale.

Inoltre, più della metà delle sostanze attive attualmente autorizzate nell’UE, è stata introdotta negli ultimi 10 anni e in Italia circa l’85% degli agrofarmaci oggi sul mercato è stato approvato dopo il 2010. Inoltre, nel periodo gennaio 2024 – ottobre 2025 in Italia sono stati autorizzati un totale di 38 agrofarmaci il cui impiego è consentito in agricoltura biologica: 17 in più rispetto al corrispondente periodo 2023-2024.

Relativamente agli indicatori agroambientali, si registrano riduzioni significative soprattutto nei precursori di ozono e negli acidificanti, ma anche nei gas effetto serra. Le emissioni di ammoniaca derivanti dall’agricoltura sono aumentate tra il 2022 e il 2023 ma, nonostante ciò, si mantiene il trend di riduzione iniziato a partire dai primi anni ’90. L’obiettivo di contenimento delle emissioni concordato dall’Italia con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021.

Compare per la prima volta anche un approfondimento sulle agroenergie, per inquadrare il ruolo del comparto agricolo nella produzione energetica nazionale. La quota di energia prodotta in Italia da fonti rinnovabili mantiene una crescita moderata ma costante: dal 17% nel 2014 al 20% circa nel 2023. In questo contesto, le agroenergie rivestono un ruolo strategico. In Italia, circa il 2% del totale dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è riconducibile al biogas, una quota seconda solo a quella della Germania tra i principali Paesi europei. Questi dati confermano come il settore agricolo non sia soltanto un consumatore, ma anche un produttore attivo di energia rinnovabile, rafforzando la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili e circolari.

[E uso attivi biologici +133% tra triennio 2021-2023 e 2012-2014|PN_20251111_00103|gn00 nv03 sp33|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/11/20251111_161003_D42AACF4.jpg|11/11/2025 16:10:15|Oss. Agrofarma: vendite prodotti fitosanitarie -18% in 10 anni|Agricoltura|Economia, Agrifood]

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia