Over/D prevede ricavi a 12 milioni nel 2025. L’estero cresce di oltre il 40%
Over/D procede verso i 15 milioni di ricavi per il fiscal year 2026. Prevista intorno ai 12 milioni di euro la chiusura del 2025 in corso. “Anche se il mercato dell’abbigliamento sta vivendo un momento complesso, noi siamo in crescita”, racconta a Pambianconews, in occasione dell’edizione numero 108 di Pitti Uomo, Donato Ambrosio, founder del gruppo tessile campano a cui fa capo anche Over/D, all’interno di un variegato portfolio articolato in marchi propri e licenze.
Una crescita che ha interessato, nello specifico, sia l’Italia, progredita del 20% rispetto al 2024 sia, soprattutto, l’estero, balzato in avanti di oltre il 40 per cento. Il marchio è interamente posseduto e gestito dal player tessile, in particolare dalla sua holding Ambrocasual interamente dedicata alla label, ormai anche per quanto riguarda il womenswear: la linea donna, infatti, dopo due anni di licenza, è stata internalizzata a partire dall’autunno/inverno 2025-26.
“Avendo tradizionalmente sempre fatto menswear, avevamo in origine affidato a terzi la nostra linea femminile, ma abbiamo poi deciso, in seguito a una decisione strategica e ben ponderata, di riportarla in-house per un’esigenza di coerenza stilistica e di prodotto. Per un brand è indispensabile avere un’identità chiara e univoca, che si esprima in tutte le sue declinazioni”.
Il marchio poggia su una distribuzione interamente wholesale, con una rete di circa 600 indirizzi per il menswear. Sono 150, invece, i partner da cui è partita la vendita della collezione femminile. Per quanto riguarda l’estero, a farla da padrone per il momento sono i mercati di prossimità, tra cui la Francia, ma è già iniziato anche uno sviluppo extraeuropeo: la label, infatti, è distribuita in Giappone e prossimamente in Russia approderà la linea donna.
Non è nei piani, invece, l’apertura di insegne monobrand dirette, così come il potenziamento dell’e-commerce del marchio, seppur operativo, “anche se con stock volutamente limitati per tutelare la nostra rete di partner”. Dietro la decisione di puntare sulla rete fisica, la necessità di “preservare la filiera e la natura del marchio, strutturalmente pensato per il wholesale”.
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