Ppe e l’estrema destra ancora insieme contro il Green Deal: via libera ai controlli sui finanziamenti Ue alle Ong verdi
Bruxelles – Soldi dati dalla Commissione europea alle organizzazioni non governative (Ong) ambientaliste per giustificare la necessità del Green Deal, il Parlamento europeo ora vuole vederci chiaro e inizierà le verifiche del caso con un apposito gruppo di lavoro istituito all’interno della commissione Controllo di bilancio. E’ questa la decisione presa dalla conferenza dei presidenti, in nome della trasparenza e per fugare dubbi sui comportamenti dell’esecutivo comunitario. Il gruppo di lavoro sarà composto da 13 dei 30 membri della commissione, che lavoreranno per sei mesi di presentare conclusioni e raccomandazioni. L’iniziativa si rende possibile grazie all’accordo politico tutto a destra tra popolari (Ppe), conservatori (Ecr) e sovranisti (PfE), che hanno prodotto una convergenza su un tema che fa discutere.
L’Ecr aveva chiesto originariamente l’istituzione di una speciale commissione parlamentare d’inchiesta, ipotesi respinta ma che ha trovato nel Ppe una forma di compromesso alla fine sostenuta. Soddisfatto Nicola Procaccini (Fdi/Ecr), presidente del conservatori: “Abbiamo raccolto le firme per una commissione d’inchiesta, che è un organismo più forte che può andare più in profondità”. Però, sostiene, “se non possiamo avere una commissione d’inchiesta siamo a favore per ogni altro strumento”. Insomma, “sempre meglio di niente”. L’europarlamentare italiano rivendica però paternità dell’iniziativa e il successo politico. “Senza la nostra iniziativa, questo non avrebbe mai visto la luce. Siamo riusciti a imporlo, nonostante la forte opposizione della sinistra, grazie alla maggioranza di centro-destra” che torna a riproporsi una volta di più da inizio legislatura, e ancora una volta contro il Green Deal.
Liberali (Re), socialisti (S&D), Verdi e sinistra radicale (laSinistra) denunciano il clima da “caccia alle streghe“, alimentato dalla scelta di dedicare il gruppo di lavoro solo ed esclusivamente alle Ong ecologiste. “Siamo d’accordo con principio di trasparenza, ma ci piacerebbe vedere allargato lo scopo di questo organismo“, sottolinea la presidente S&D, Iratxe Garcia Perez. Così non sarà, però. “Non si tratta di trasparenza, ma di mettere a tacere i controlli e gli equilibri“, attacca Marie Toussaint (Verdi), secondo la quale si è di fronte a una “offensiva direttamente ispirata ai metodi di Orbán o di Trump: intimidire, screditare, tagliare i fondi e persino mettere a tacere la società civile”. La co-presidente de LaSinistra, Manon Aubry, rileva invece che i gruppi che hanno istituito il nuovo gruppo di lavoro sono gli stessi che “rifiutano” un’autorità etica indipendente per monitorare le lobby e controllare i fondi distribuiti ai deputati.
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