Riconosciuti i figli di due mamme, esulta la comunità LGBTQIA+. L'assessore Robotti: "Si poteva fare prima"
“Quella che stiamo facendo oggi era una cosa già assolutamente consentita se si guardava la normativa e se ne dava un'interpretazione costituzionalmente orientata perché quello che diceva la più autorevole dottrina e diverse Procure è che l'interpretazione era nell'interesse prevalente del minore, e non c'erano ostacoli come ce ne sono nel caso di famiglie omogenitoriali maschili, possiamo dire insomma che si potevano fare delle scelte diverse e che il non farle è stata una scelta politica, oltre che di prudenza”. Così Emilio Robotti, assessore comunale ai Servizi demografici, commenta il riconoscimento ufficiale delle bambine e dei bambini come figli delle loro due mamme. Leggi di più nell'articolo di Silvia Isola
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