Salute: cresce la percentuale di attività fisica in Italia ma ancora troppi sedentari al Sud

Giugno 19, 2025 - 16:30
 0
Salute: cresce la percentuale di attività fisica in Italia ma ancora troppi sedentari al Sud

Cresce, anche se di poco, la quota di italiani che fanno attività fisica regolarmente, tornata ai livelli pre Covid, ma le percentuali rimangono basse, al 50 per cento per gli adulti e al 42 per cento per gli over 65. In leggero calo i ‘sedentari’, che negli adulti passano al 27 per cento dal 31 per cento della rilevazione 2020-2021, mentre tra gli anziani sono il 37 per cento mentre erano il 42 per cento nel 2020-2021. Questo il quadro relativo al biennio 2023-2024 tracciato dalle sorveglianze Passi e Passi d’Argento coordinate dall’Istituto superiore di sanità. Le indicazioni su cui ci si basa sono i criteri dell’Oms, che prevedono 150 minuti a settimana di attività fisica moderata o 75 di attività intensa. Nel biennio 2023-2024 tra gli adulti residenti in Italia i “fisicamente attivi” sono il 50 per cento della popolazione (erano il 45 per cento nella rilevazione 2020-2021), i “parzialmente attivi” il 23 per cento e i “sedentari” il 27 per cento. La sedentarietà è più frequente all’avanzare dell’età (22 per cento fra i 18-34enni, raggiunge il 31 per cento fra i 50-69enni), fra le donne (23 per cento vs 30 per cento fra gli uomini) e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato, per difficoltà economiche (40 per cento fra chi ha molte difficoltà economiche ad arrivare alla fine del mese vs 23 per cento fra chi non ne ha) o basso livello di istruzione (49 per cento fra chi al più ha la licenza elementare vs 22 per cento fra i laureati). Il gradiente geografico è molto chiaro e a sfavore delle Regioni meridionali (38 per cento vs 24 per cento nel Centro e 16 per cento nel Nord). In Calabria la quota di sedentari supera il 50 per cento della popolazione, superando il primato spesso detenuto dalla Campania in cui invece si osserva nel biennio 2023-2024 una riduzione significativa.

“La sedentarietà nell’ultimo quadriennio sembra confermare una tendenza alla riduzione – spiega Maria Masocco, ricercatrice del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) e responsabile della sorveglianza -, che si iniziava a osservare dopo la pandemia, proprio nelle aree con più alta prevalenza. Così, dopo un decennio di aumenti che caratterizzavano in particolare le Regioni meridionali e centrali e una accelerazione in aumento proprio durante il primo anno di pandemia, nel biennio 2023-24 la sedentarietà è scesa ai valori del 2013-14 in tutto il Paese segnando i migliori risultati, in termini di riduzione, proprio nelle regioni del Sud. La riduzione riguarda in eguale misura uomini e donne, ma coinvolge di più persone più giovani, con meno di 50 anni di età, e socialmente più abbienti”. Non sempre la percezione soggettiva del livello di attività fisica praticata corrisponde a quella effettivamente svolta: il 38 per cento fra i parzialmente attivi e il 23 per cento fra i sedentari percepiscono come sufficiente il proprio impegno.

Nel campione 2023-2024 (nel quale sono presi in considerazione soli i soggetti senza problemi nella deambulazione e nel sostenere l’intervista), il 42 per cento raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati (era il 35 per cento nella rilevazione 2020-2021), il 22 per cento svolge qualche forma di attività fisica senza raggiungere i livelli raccomandati ed è quindi definibile come “parzialmente attivo”, mentre il 37 risulta completamente sedentario. La quota di sedentari cresce al crescere dell’età (raggiunge il 56 per cento dopo gli 85 anni), è maggiore fra le donne (40 per cento vs 33 per cento degli uomini), tra coloro che hanno molte difficoltà economiche (46 per cento vs 31 per cento di chi riferisce di non avere difficoltà economiche) o un basso livello di istruzione (47 per cento vs 33 per cento) ed è maggiore fra chi vive solo (42 per cento vs 35 per cento). La variabilità regionale è ampia ed è comunque mediamente più elevata nelle Regioni meridionali (48 per cento vs 32 per cento del Nord).

Dai dati rilevati resta ancora troppo bassa l’attenzione degli operatori sanitari al problema della scarsa attività fisica, anche nei confronti di persone in sovrappeso o obese o con patologie croniche. Negli adulti su 10 intervistati solo 3 riferiscono di aver ricevuto il consiglio, dal medico o da un operatore sanitario, di fare regolare attività fisica; fra le persone in eccesso ponderale questa quota di poco superiore raggiunge il 37 per cento e fra le persone con patologie croniche il 45%. Le cifre sono basse anche negli over 65: solo il 27 per cento degli ultra 65enni, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ha ricevuto da parte di un medico o altro operatore il consiglio di fare attività fisica. Inoltre appena il 28 per cento delle persone in sovrappeso e il 34% degli obesi e meno del 30 per cento fra quelli che hanno almeno una patologia cronica fra quelle indagate in Passi d’Argento riferisce di aver ricevuto il consiglio di fare movimento.

Leggi anche altre notizie su Nova News

Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp

Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram

L'articolo Salute: cresce la percentuale di attività fisica in Italia ma ancora troppi sedentari al Sud proviene da Agenzia Nova.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia